Questa epidemia non ha stravolto solo il nostro modo di vivere. Anche alcuni luoghi comuni sono finiti a gambe all’aria. Soprattutto quelli riguardanti il Sud.
Da tempo immemorabile chiunque voleva fare un’inchiesta sulla malasanità andava nel meridione e trovava ospedali nuovi, ma in stato di abbandono, carenza di personale e di posti letto, disorganizzazione, sprechi, formiche in corsia e via inorridendo.
Quando è cominciata l’epidemia tutti temevano che al suo arrivo a Sud avrebbe fatto sfracelli e invece, per fortuna, non è andata così. Anzi. La sanità in meridione non solo ha retto, ma può vantare eccellenti risultati. A cominciare dalla coppia di cinesi curati allo Spallanzani a Roma. Talmente soddisfatti della sanità e dell’ospitalità italiana che, forse, si stabiliranno qui.
Poi, come non citare, tra gli altri, quel signore bergamasco spedito a Palermo perché a Bergamo non c’era posto e perfettamente guarito.
Un vero viaggio della speranza in direzione contraria. Da non credere. Infatti il primo a non crederci è stato proprio lui. Quando si è svegliato ha pensato di essere stato rapito. Poi, quando ha saputo cosa gli era successo,, era molto felice e grato al personale dell’ospedale e alla città di Palermo che lo aveva accolto.
Ma questo non è stato un caso isolato. Altri pazienti del Nord sono stati curati con successo a Reggio Calabria, Campobasso, Catanzaro ecc.
Forse, una volta tornati a casa, non parleranno più male dei meridionali. Almeno per un po’.