La perdita

Venerdì scorso, nel pomeriggio, sono sceso in taverna per prendere un libro Stavo per uscire quando ho alzato lo sguardo e ho visto una scena raccapricciante: tanti rigagnoli d’acqua che scorrevano lentamente, ma minacciosamente, su una parete facendo un pericoloso slalom tra due derivazioni dell’impianto elettrico.

Ho capito subito qual era il problema perché si era già presentato anni fa. Al piano di sopra c’è un bagno che aveva la cassetta dello sciacquone incassata nel muro. Soluzione senza dubbio elegante, ma non priva di rischi a lungo termine. Infatti, dopo anni di onorato servizio, la cassetta si era bucata e lasciava filtrare l’acqua nel muro sottostante.

Allora avevo chiamato l’idraulico di quartiere che aveva montato una cassetta esterna, soluzione magari meno elegante, ma più funzionale in caso di guasto. L’acqua però veniva sempre dal rubinetto della vecchia cassetta incassata nel muro. Sono corso subito a controllare e ho visto che il rubinetto aveva ceduto e lasciava zampillare l’acqua nella vecchia cassetta bucata. Ho provato a stringere  una paio di viti, ma sono riuscito solo a diminuire e non ad eliminare la perdita.

Ormai erano le quattro del pomeriggio e rischiavo di passare il fine settimana senza acqua né riscaldamento e, magari. anche senza luce se l’acqua avesse raggiunto le due derivazioni dell’impianto elettrico. Allora ho subito chiamato il negozio dell’idraulico di quartiere, ma una voce metallica  mi ha detto che il numero era inesistente. Allora ho provato a chiamare il suo cellulare, ma anche questo numero era inesistente. Scomparso, svanito nel nulla.

Allora ho chiesto aiuto alla vicina di casa che ha fatto rifare il bagno di recente. Mi ha dato i numeri di un paio idraulici, ma entrambi erano molto impegnati e, nonostante avessi descritto la situazione con toni apocalittici., si sono limitati a dire che sarebbero passati forse la settimana seguente a dare un’occhiata.

Ormai erano le sei e nessuno mi avrebbe più risposto. Allora ho pensato di chiudere il rubinetto che porta l’acqua nel bagno. Dopotutto al piano di sotto c’è un altro bagno e quindi, nel  frattempo, si poteva usare quello. Ma nessuno aveva chiuso quel rubinetto da almeno trent’anni e al primo quarto di giro ha cominciato a gocciolare, così ho dovuto richiuderlo subito.

A quel punto non avevo più risorse. Ho cominciato una disperata ricerca su internet e ho trovato una ditta di idraulica a poco più di un chilometro da casa mia. C’era anche scritto che avrebbe riaperto il mattino dopo alle otto. Pur sapendo che queste indicazioni, a volte, sono errate, il mattino dopo alle otto e zero cinque ho telefonato. Una voce gentile mi ha risposto che avrebbe mandato qualcuno nel pomeriggio. Ho lasciato il mio numero con um filo di speranza. Non potevo fare altro.

Mi è venuta in mente una vecchia battuta di Woody Allen:” Non solo Dio non esiste. Provate a cercare un idraulico nel week end.” Invece alle dieci mentre ero in taverna in ansiosa contemplazione del muro ormai fradicio, mia moglie è scesa dalle scale con il mio cellulare in mano gridando:” C’é l’idraulico al telefono!”

Ho preso il telefono e gli ho dato le indicazioni per arrivare a casa mia, Poco dopo è arrivato e in pochi minuti ha eliminato la perdita. Poi è tornato lunedì per cambiare il rubinetto difettoso. Problema finalmente risolto.

Alla fine ho pensato che se esiste Dio non lo so, ma un idraulico che lavora anche al sabato c’é, esiste, l’ho visto.

Caro idraulico

“Non solo Dio non esiste, ma provate a cercare un idraulico nel week end”, scriveva Woody Allen anni fa. Altri tempi. Oggi su internet lo si trova in pochi secondi l’idraulico, magari uno di quelli disponibili 24 ore su 24. Ma può costare caro.

Come è successo ad una signora che aveva lo scarico del wc che perdeva. Ha cercato in internet un idraulico della sua zona che è prontamente arrivato, ed in pochi minuti, ha cambiato il galleggiante della vaschetta responsabile della perdita.

La signora soddisfatta per la veloce riparazione si apprestava a pagare in contanti, ma i soldi che aveva non bastavano a pagare il conto di ben 400 euro. A questo punto l’idraulico ha sfoderato un POS e la signora, non prima di aver protestato, ha pagato col bancomat.

Ma poi ha denunciato l’esoso artigiano capace all’occorrenza di trasformarsi in muratore e fabbro. Si è scoperto, infatti, che faceva piccoli lavori di qualsiasi genere. Sempre a caro prezzo.

Ad esempio, per un lavoro di muratura di un’ora aveva preteso ben 800 euro. Mentre si era limitato a chiedere 350 euro per estrarre una chiave rotta dalla serratura. Il giudice lo ha costretto a risarcire la signora e al pagamento delle spese processuali per un totale di circa mille euro.

Questa, probabilmente, non sarà l’unica condanna a carico dell’intraprendente tuttofare perché altre vittime della sua esosità lo hanno denunciato seguendo l’esempio della signora.

E’ proprio vero che ai tempi del covid bisogna stare attenti a chi si fa entrare in casa.

Frustrati e depressi

Non so da voi, ma qui si cominciano a vedere gli effetti psicologici del Covid. Infatti molti hanno dei comportamenti strani che prima non avevano.

Una delle categorie più a rischio è quelle degli ipocondriaci. Mio cugino,  che passa la maggior parte delle sue giornate sottoponendosi a viste mediche o prenotando esami, pur essendo assolutamente sano, adesso ha dei dubbi sul vaccino. Teme che possa avere imprevedibili  e dannosi effetti collaterali. Tanti altri,, più o meno ipocondriaci, sono diventati improvvisamente no vax o quasi.

Poi ci sono quelli, normalmente ligi alle regole, che diventano intransigenti fino al parossismo e talvolta pericolosi. Come un signore di  Bologna che ha incontrato per strada uno con la mascherina abbassata. Prima lo ha invitato bruscamente a indossarla correttamente e poi per convincerlo a farlo gli ha puntato contro una pistola carica. Il malcapitato, nonstante la paura, è riuscito a chiamare i carabinieri che hanno disarmato e denunciato il suo aggressore.

Sui social, intanto, persone che prima si limitavano a scrivere un diario quotidiano e avevano qualche tendenza dietrologica in breve tempo e, senza alcuno sforzo, sono diventati complottisti. Adesso si lanciano in anatemi contro i poteri occulti che hanno sintetizzato e messo in circolazione il Covid. 

Un’altra categoria attualmente molto disagiata è quella dei tombeur de femmes veri o presunti che siano.

Un amico che, da sempre, si considera  uno di loro, è molto frustrato. La pandemia ha bloccato quasi del tutto la sua perenne voglia di avventure. “Era già complicato prima, sostiene, mentre adesso è semplicemente impossibile. Ormai siamo all’autarchia sessuale. Sono convinto che ci sia stato un aumento vertiginoso delle vendite di sex toys da usare in solitario. Infatti la pubblicità della Durex di qualche tempo fa invitava  all’autoerotismo. Sarà anche vero, che, come scriveva Woody Allen anni fa, è un rapporto con qualcuno al quale teniamo molto, ma è decisamente insoddisfacente e frustrante.”

Dopo aver fatto queste amare considerazioni ha dichiarato che in futuro potrebbe anche sposarsi, lui che sembrava lontano anni luce da questa prospettiva.

Poi c’è chi, dopo un anno vissuto pericolosamente, tra paure, incertezze e speranze. adesso, travolto dalla valanga di notizie quotidiane sulle varianti, cede alla depressione e vede nero. In fondo al tunnel non vede la luce, ma un futuro in stile sopravvissuti. 

Ma, per fortuna, c’è anche qualcuno che reagisce in modo diverso alla situazione. Un amico che aveva contratto il Covid lo scorso Aprile, dice che dopo aver superato la malattia, che ha avuto in forma abbastanza pesante, si è sentito forte come un leone. Anche oggi si sente molto bene ed è ottimista sul futuro. Speriamo di sentirci tutti così, alla fine di questa triste storia.