All’inizio c’erano solo i distributori di benzina. Poi sono arrivati le mense, i ristoranti degli autogrill, gli happy hour, i wine bar e quei minuscoli ambienti aperti nei centri storici, dove a qualsiasi ora è possibile rifornirsi di merendine, acqua minerale e bibite varie.. Insomma i self service ormai hanno preso piede dappertutto.
In teoria ci guadagna il cliente che paga meno e il gestore del servizio, che risparmia sul personale. Quindi, fin qui tutto bene.
Le cose cambiano quando il fai da te riguarda le informazioni e le opinioni. Con l’avvento dei social sono sempre più numerosi quelli che seguono il loro politico di riferimento e ne leggono direttamente il pensiero sul suo profilo social. Saltando a piedi pari giornalisti e opinionisti che riferiscono e commentano l’ultima uscita del politico in questione Così si risparmia tempo e fatica.
Invece di confrontare opinioni e commentare fatti si scelgono dagli scaffali dei social opinioni precotte e predigerite, spesso suggerite al politico dallo spin doctor di turno, che raccontano ai vari followers quello che vogliono sentirsi dire e sono pronti ad indignarsi a comando. Come nel caso della foto fake pubblicata da Toti con i bambini in ginocchio davanti alle seggiole per mancanza di banchi. Invece era solo un gioco. Ma in molti credono ancora alla prima che ha detto Toti. A qualcuno bisogna pur credere.
Altri molto impegnati nella ricerca di notizie alternative si connettono tutti i giorni a qualche sito o blog complottista per aggiornare la lista dei loschi figuri che tramano alle nostre spalle. La seguono come fosse una soap opera, che ad ogni puntata riserva sorprese inverosimili. Ma la trovano appassionante e ricca di spunti per le conversazioni con gli amici.
Quindi continuano così. Come tutti quelli che non hanno, né il tempo né la voglia di cucinare e consumano piatti pronti dopo averli scaldati nel microonde.