Felicità

Da martedì sera fino a sabato, la guerra, la crisi, la caccia agli anarchici, Matteo Messina Denaro e il suo paese, i cui abitanti saranno presto tutti arrestati perché suoi concittadini, e le imprese del governo de noantri, passano in secondo piano. All’ultimo momento è arrivato il terremoto in Turchia e dintorni a guastare la festa, ma non importa. Lo spettacolo del festival di Sanremo deve comunque andare avanti.

Quest’anno è Iniziato in modo insolito, quasi istituzionale con Mattarella e quasi di sinistra con l’elogio della Costituzione di Benigni che ha detto una cosa inaudita di questi tempi, che la nostra Costituzione è antifascista.

Naturalmente quelli che sostengono che il Duce ha fatto anche cose buone non hanno gradito, e hanno accusato il PD di aver trasformato il teatro Ariston nel loro salotto. La definizione è di Sgarbi che ha abbaiato alla luna come sa fare lui.

Qualcuno, scherzando, ma non troppo, deve aver pensato che dietro le quinte ci fosse davvero lo stato maggiore del PD e sul palco il futuro segretario. Nientemeno che  Antonio Carrisi in arte Al Bano, portatore di felicità.

Vista e sentita la pioggia di applausi che ha ricevuto potrebbe essere un buona idea. Chissà! Ma, secondo i soliti disfattisti, è stato applaudito da un pubblico di anziani nostalgici della canzone melodica che non apprezzano questi nuovi cantanti con poca voce e poche idee che presentano canzoni con parole e musica riciclate come la plastica.

Gli stessi che hanno stigmatizzato l’esibizione dii Blanco che, invece di contribuire anche lui al riciclo della plastica sfasciando la chitarra o qualche atro strumento, se l’é presa con i fiori, quelli che una volta i giovani, avrebbe voluto mettere nei cannoni.

Mentre adesso i cannoni e altre armi le mandiamo in Ucraina, ma per una buona causa, per carità. Come ripete spesso mio zio, non ci sono più i giovani di una volta.

Inoltre, sempre i disfattisti, sostengono che Blanco con questo gesto inconsulto ha involontariamente confermato i sospetti del governo sui giovani che considera pericolosi teppisti e potenzialmente eversivi, quindi da tenere sotto stretto controllo. Ma non importa. Questa settimana tutto fa spettacolo.

Distrazioni

Ci siamo distratti con la telenovela della mancata elezione di un nuovo presidente della Repubblica. Poi con il festival di Sanremo.

Adesso dovremmo seguire con passione le olimpiadi invernali, ma non è facile. I collegamenti, i continui riepiloghi fatti di interviste e commenti. che c’erano durante le olimpiadi dello scorso anno, sono un lontano ricordo. Mentre le dirette sono solo ad orari in cui la maggior parte della gente lavora. Quindi se seguirle è difficile, appassionarsi è quasi impossibile.

Però siamo liberi di provarci per non pensare sempre ai problemi quotidiani. Agli aumenti dei prezzi e delle bollette e alla ormai cronica pandemia, che adesso su giornali e tv ha meno risalto di prima ed è ridotta ai soli bollettini quotidiani. Evidentemente lo spettacolo è durato molto, troppo e non fa più audience.

Così bisognava inventarne un altro, ma quale? L?ennesima polemica sui diritti degli LGBT? L’invasione degli stranieri? Avvistamento di una formazione di UFO? Avvistamento di un politico onesto dotato di intelligenza media? Questa è una missione impossibile,, mentre le altre ce le siamo già giocate.

Poi da oltre Atlantico è arrivato un segnale forte e chiaro: la guerra. Ma non una qualsiasi, una guerra nel vecchio continente che potrebbe scatenare addirittura un olocausto nucleare. Neanche fosse la riedizione della crisi di Cuba degli anni 60.

Per adesso è solo la guerra più annunciata di sempre. Talmente annunciata che forse non  scoppierà mai. Se lo scopo è quello di distrarci dai problemi e farci dimenticare la pochezza del ceto politico, era meglio Sanremo.