Un incontro inatteso

Qualche giorno fa ho rivisto un amico che non vedevo da prima del Covid. Me lo ricordavo gentile, un pò timido, riservato e con una grande passione per il cinema.  Per prima cosa gli ho chiesto come aveva passato questo brutto periodo.

Così, dopo avermi raccontato brevemente che lui e sua moglie avevano contratto il covid nel marzo dello scorso anno , ma senza gravi conseguenze, si è lanciato in un lunga invettiva contro il governo, i sindacati, i vaccini, il generale sparavaccini, i cinesi, il green pass, i medici e altro ancora.

Dapprima ho pensato che fosse stato contagiato dal complottismo poiché ne aveva citato alcune tesi, ma è stato regolarmente vaccinato insieme alla moglie. Qualche dubbio sulla reale efficacia dei vaccini e sulla gestione della pandemia da parte di Draghi  e compagnia sono in parecchi ad averne. Ma lui esponeva le sue tesi con molta enfasi, quasi con rabbia.

Ho subito pensato che fosse vittima di un effetto collaterale del Covid, ma poi ho capito che la sua rabbia aveva un’altra origine.  Infatti mi ha raccontato che circa sei masi fa ha perso il lavoro. Lavorava nell’amministrazione di un’impresa metalmeccanica che ha chiuso i battenti.

Da allora è in cassa integrazione a zero ore che finirà alla fine dell’anno. Dopo di che l’unica entrata mensile di famiglia sarà lo stipendio, non certo esagerato, di sua moglie che fa l’insegnante. Possibilità di trovare un altro lavoro ce ne sono poche per lui e per la ventina di persone che lavoravano nella stessa ditta.

”Tutti parlano di resilienza, di ripartenza ed esultano per un punto in più di PIL, ma la realtà è questa, Il resto è solo propaganda, “ ha sbottato alla fine del suo sfogo.

Questo incontro mi è tornato subito in mente quando ho saputo degli episodi di guerriglia urbana che hanno avuto luogo a Roma.  Dove, ancora una volta, la destra fascistoide ha soffiato con violenza sui carboni ardenti della crisi economica e sociale che si nasconde sotto la cenere della pandemia.

Il Green Pass è solo un pretesto per far rumore e notizia e raccogliere consensi tra i più disagiati e arrabbiati. Come, del resto faceva, già da tempo, nelle periferie dimenticate dalla politica. Ma il governo dei migliori sembra non saperlo. 

Risarcimento danni

Adesso che ci stiamo lentamente lasciando alle spalle il terribile incidente virale, sembra che tutto si sta risolvendo in una generale richiesta di soldi. Infatti davanti alla porta del governo la fila è lunga, Imprese grandi, piccole e medie, artigiani, commercianti, professionisti vari, partite iva ecc.

Aiutare chi è più in difficoltà è più che giusto. Soprattutto quelli più deboli che avevano già subito l’infinita crisi economica scoppiata nel 2008.

Ma il pensiero unico, ottusamente neoliberista, che ha ancora parecchi seguaci, non la pensa così. Infatti più di una voce si è levata per ribadire ancora una volta, che è inutile dare qualcosa a tutti. Sarebbe uno spreco di risorse che non aiuterebbe il paese a ripartire e scontenterebbe tanta gente.

Tradotto vuol dire che è meglio dare tutto ai più ricchi confidando nel fantomatico effetto cascata che prima o poi farà arricchire anche i più poveri. Niente di più sbagliato. Quarant’anni di neoliberismo sono li a dimostrarlo al di là di ogni ragionevole e anche irragionevole dubbio.

In Europa tre paesi più a nord di noi non vogliono prestarci soldi perché siamo del sud e quindi inaffidabili scialacquatoti di denaro. E’ triste constatare che nemmeno una pandemia è riuscita a far superare i confini del pregiudizio e della malafede e a far scattare la solidarietà. A farci capire quanto sia preziosa e fragile la nostra vita.

Ci stiamo già dimenticando i tanti lutti, le lunghe giornate che passavano lente in un silenzio irreale rotto, troppo spesso, dal suono lacerante delle sirene delle ambulanze: Ci siamo già dimenticati i buoni propositi per il futuro, la voglia di cambiare, di lasciare spazio a nuovi progetti di vita, di allargare il nostro orizzonte spesso troppo ristretto.

Evidentemente erano solo sogni, che, come si sa, svaniscono all’alba.

Adesso che il sole è ormai alto nel cielo, per andare avanti  ci basterà avere un risarcimento danni. Come dopo un incidente stradale.

Mia nonna dall’alto dei suoi 99 anni diceva spesso:” Ce ne saranno sempre di soldi. Anche quando noi non ci saremo più”.