Eufemismi

“ Ma come parli! Chi parla male pensa male. Le parole sono importanti!”- diceva Nanni Moretti, alias Michele Apicella, in “Palombella rossa” ad una giornalista che aveva un’improbabile lessico postmoderno. 

Le parole, oltre ad essere importanti, sono anche lo specchio dei tempi. 

Ad un certo punto, alla fine del novecento, le parole che indicavano le categorie più svantaggiate cambiarono e furono sostituite da vari eufemismi.

Non si sa se accadde per riguardo, delicatezza o semplicemente per ipocrisia,

Fatto sta che i sordi, diventarono non udenti,  i ciechi non vedenti, gli handicappati, orribile espressione, disabili o diversamente abili e i drogati tossicodipendenti. Mentre i malati cronici e i vecchi sono diventati  da poco fragili. 

I poveri, invece, furono ribattezzati meno abbienti. 

Tutte queste definizioni sono arrivate fino ad oggi. Tranne una. I meno abbienti sono tornati ad essere poveri. 

Forse perché la povertà non è una malattia e quindi certi riguardi non sono necessari. Anzi, secondo il pensiero unico,, se sono poveri è colpa loro. 

Perché sono stati dei pessimi imprenditori della loro vita. Non sono riusciti a migliorare la loro misera condizione economica. Quindi bisogna ricordarglielo, per indurli all’iniziativa a farsi venire un’idea vincente. 

Magari qualcuno di loro si decide almeno a trovarsi un lavoro invece di limitarsi ad incassare il RDC e a passare le giornate sul divano.

Il tunnel

Nei pressi di casa mia sta sorgendo un quartiere residenziale. Prima ancora di iniziare a costruire hanno scavato un tunnel.

La strada scende fino a quattro o cinque metri sotto il livello del terreno e poi risale lentamente dalla parte opposta.

Pensavo che fosse un cavalcavia ma sopra il tunnel non c’é nessuna strada, ma solo terra su cui hanno piantato piante e cespugli. Quindi quello scavo sembrava del tutto inutile. Con il passere del tempo, invece, è apparso chiaro che non era così, ma aveva una funzione precisa.

Prima del tunnel ,su un lato della strada, sono sorti alcuni piccoli condomini, disegnati da un architetto, con appartamenti medio grandi.

Mentre dall’altro lato stanno costruendo ville di lusso con la piscina che, dicono, dovrebbero costare più di un milione di euro l’una.

Dall’altra parte del tunnel, invece, stanno sorgendo grandi condomini costruiti in edilizia convenzionata ovvero popolare.

Allora è apparso chiaro il senso del tunnel, quello di dividere i ricchi dai poveri.

Anzi, i pochi ricchi dai tanti poveri, visto che i futuri abitanti della parte ricca saranno al massimo un centinaio, mente quelli della parte povera saranno almeno dieci volte di più.

Quindi meglio tenerli a distanza. Non si sa mai.

P.S.

Vi ricordate che, nel secolo scorso, i poveri venivano chiamati, non si sa se per ipocrisia o per riguardo, meno abbienti? Mentre nel terzo millennio sono tornati poveri nudi e crudi. Come a voler sottolineare la loro condizione disagiata che, in fondo, è colpa loro, mica dei ricchi.


I primi e gli ultimi

In un tranquillo venerdì di ferragosto è arrivata una notizia inattesa, capace di distrarci dal tranquillo cazzeggio agostano.

Se n’é andato  Gino Strada, il fondatore di Emergency, uno dei pochi che ancora credeva nella possibilità e nella necessità di cambiare questo mondo violento.

Dove le guerre, anche quelle cosiddette umanitarie, fanno più vittime civli che militari con bombardamenti a tappeto, mine antiuomo e attacchi suicidi. Come ripeteva spesso, non era un pacifista, ma era decisamente contro la guerra. Perché ne conosceva bene i tragici effetti.

Non si limitava ad andare a qualche manifestazione per la pace ma, per tanti anni, si è sporcato le mani con il sangue delle vittime di una assurda e cieca violenza che, con pretesti politici, strategici o religiosi, che quasi sempre nascondono interessi economici, prende di mira sempre gli ultimi, i più poveri e indifesi quelli che hanno avuto la sfortuna di nascere nel posto sbagliato. 

Negli ultimi anni si era reso conto che anche nella ricca e apparentemente pacifica Europa  dove non ci sono guerre, ma continui tagli al welfare e alla sanità, curarsi sta diventando un lusso. 

Aveva capito che gli ultimi stanno aumentando e non hanno nessuna speranza di diventare i primi, ma lui li curava come se lo fossero.