Vacanze romane

Gabbiano al Campidoglio

Non vado a Roma ormai da un paio di anni, dall’ottobre del 2019. Per lavoro o per qualche giorno di vacanza negli ultimi anni ci ero capitato spesso, ma non avevo notato niente di strano. Adesso, invece, secondo le cronache dei giornali, sembra che la città sia stata invasa da volatili e quadrupedi.

Durante i miei vari soggiorni avevo visto frotte di piccioni aggirarsi in piazza Venezia, alcuni gabbiani contendersi a colpi di becco un pezzo di pizza abbandonato sul tetto di una macchina e centinaia di storni volteggiare minacciosamente nel cielo. Ma mi avevano detto che era tutto normale. Comunque di cinghiali non ne avevo visto nemmeno uno. Magari ne incontrerò qualcuno il prossimo novembre quando forse tornerò da quelle parti. 

Durante questi lunghi mesi di Covid mi è capitato di vedere una serie di documentari naturalistici che mostravano la capacità di adattamento di alcune specie animali all’ambiente urbano che, in una puntata, era proprio quello di Roma.

Dove alcuni uccelli trovano più comodo andare a pranzo al self service dei cassonetti della spazzatura, che non andare a caccia di insetti o altre possibili prede. Si trovano talmente bene che non emigrano neppure più. Dopo tutto il clima è mite tutto l’anno e il cibo sempre abbondante. 

Allora ho pensato che, in fondo, molti politici fanno lo stesso. Infatti a Roma si trovano benissimo e non vorrebbero più andarsene. Tuttavia la loro capacità di adattamento spesso si limita alla vita nell’Urbe. Mentre ai cambiamenti sociali ed economici non si adattano così facilmente. Forse perché non li capiscono.