
Ieri all’ora dell’aperitivo ho incontrato un amico che non vedevo Ida qualche settimana. Per lui è stato un periodo denso di impegni perché, oltre al suo lavoro, si occupa di politica essendo un attivista del PD. Ultimamente aveva un aspetto dimesso, la faccia smunta e l’espressione un po’ triste. Il minimo che possa capitare ad un iscritto al PD.
Ieri, invece, era euforico. Sorrideva e la sua faccia aveva ripreso colore. Ho subito pensato che fosse sollevato per la fine della campagna elettorale più brutta ed inutile di sempre, ma lui ha precisato che il motivo della sua contentezza era tutt’altro. Quindi scandendo le parole e soppesando le frasi ha iniziato il suo racconto.
“A metà Aprile insieme a mia moglie Paola sono andato a Roma. Il giorno della partenza dovevo passare a prenderla dal parrucchiere. In ritardo come al solito, sono passato da casa di corsa a prendere la mia valigia e soprattuto quella di Paola grande e piena come se dovessimo stare a Roma un mese invece di quattro giorni. Ricordo che sono entrato in casa, ho preso le valigie e, mentre stavo chiudendo le finestre della camera, ho visto sul comò un numero imprecisato di bracciali, non d’oro, ma quelli tipo Pandora ai quali Paola tiene molto. Allora ho pensato che non potevo lasciarli nella camera da letto perché quello è il primo posto dove i ladri entrano in cerca di un bottino. Così li ho infilati in una borsa di plastica con l’intenzione di metterli in cucina insieme al pane e alla pasta. Ma non c’era posto e allora ho cambiato nascondiglio. Almeno così mi sembrava di ricordare.
Qualche giorno dopo il ritorno a casa, Paola mi ha chiesto dove fossero i braccialetti ed io distrattamente ho risposto che erano nella dispensa. Invece non c’erano. Anche dopo affannose ricerche dei braccialetti nessuna traccia. Allora mi è venuto un dubbio atroce. Mi sembrava di ricordare di aver messo la borsina dei gioielli nel sacchetto del pane. Ma quando siamo tornati il pane era di sicuro ormai secco e magari l’avevo buttato senza accorgermi che dentro c’erano i gioielli.
Paola l’aveva presa male. Le avevo detto più volte che ero pronto a ricomprarglieli, ma lei diceva che quei modelli non si trovavano più essendo usciti di produzione. Insomma una perdita irrimediabile.
Per farla breve questo è stato un motivo di litigi e musi lunghi per mesi. Una volta mi ha anche accusato di non volerle bene. Secondo lei avevo buttato nella spazzatura i suoi braccialetti senza rendermene conto, ma, inconsciamente, volevo farle un dispetto. In seguito le ho regalato qualche nuovo gioiello e sembrava che la faccenda fosse chiusa, invece era come il fuoco sotto la cenere, pronto a divampare di nuovo.”
A questo punto ho pensato che l’euforia del mio amico dipendesse dal fatto di aver ottenuto il divorzio, ma non ho avuto il coraggio di chiederlo. Intanto lui ha proseguito il suo racconto.
“Oggi pomeriggio, un paio d’ore fa, quando sono tornato a casa, Paola mi ha chiesto di andare a prendere dei cuscini che aveva comprato tempo fa, per vedere se stavano bene sul nuovo divano. Sono andato in taverna ho aperto l’armadio e ho preso la grossa borsa con dentro i cuscini. Ne ho tirato fuori un paio e ho visto che sotto c’era una piccola borsa di plastica blu con dentro cinque piccole scatole bianche. Le ho subito aperte affannosamente e mi sono apparsi uno dopo l’altro tutti i famigerati gioielli scomparsi. Avrei voluto lanciare un urlo come quello di Tarzan, ma mi è rimasto in gola.
Poi ho preso il malloppo e sono salito velocemente in casa. Ho detto a Paola: ”Oltre ai cuscini ho trovato qualcos’altro.” Poi le ho mostrato la busta con i braccialetti e sono uscito dalla stanza. Un attimo dopo ho sentito un urlo di gioia. Poi Paola mi ha raggiunto, mi ha abbracciato e mi ha chiesto scusa per tutte le cattiverie che mi aveva detto.
E’ per questo che stasera sono contento. Almeno per qualche giorno potrò vantare un credito con Paola. Quando mai mi ricapiterà una soddisfazione, seppure piccola, come questa? Probabilmente mai. Nemmeno se il PD vincesse le elezioni.”
Ma in questa storia la politica non c’entra niente e neanche lo stress da PD del mio amico. Credo che sia uno dei tanti indizi che la pandemia ha lasciato un segno, una traccia profonda nelle nostre vite. Ci ha reso più vulnerabili, irascibili e insicuri. Tornare come prima non sarà affatto facile.