Scomparsi o quasi

Da mesi non si sente quasi più parlare dei complottisti.  Quelli che protestavano per la dittatura sanitaria. Quelli che sostenevano che le mascherine non solo erano erano inutili, ma anche nocive per la salute. Che i vaccini  erano  pericolosi e contenevano microchip che ci avrebbero fatto diventare  automi in balia di Bill Gates e soci.

Quelli che denunciavano il complotto globale di di Big Pharma e protestavano per il green pass perché discriminante e inconstituzionale. 

Così ho fatto un giro sui social e sui canali tv che li ospitavano fino a qualche tempo fa.

In  tv quasi niente, mentre sui social ho trovato solo vecchi argomenti. Come quello della finta siccità estiva inventata dal governo Draghi per  chiuderci di nuovo in casa. Mentre, in realtà, i fiumi  e ruscelli straripavano.

E pensare che solo qualche mese fa i complottisti, ed in particolare i no vax, erano ospiti fissi  dei talk show insieme ai vari virologi infettivologi ed epidemiologi per un malinteso rispetto della par condicio, ma con grande rispetto per l’audience. Mentre adesso, con il virus che sembra in ritirata, i famigerati esperti si vedono sempre meno e con loro i no vax. 

Infatti su social e tv ho trovato ben poco. Ho pensato che, forse, dopo la frenetica attività della pandemia si fossero concessi un periodo di riposo oppure avessero avuto un momentaneo vuoto di idee.

Ma poi mi è venuto un dubbio: Forse ho guardato nei posti sbagliati. Magari avrei fatto meglio a cercare tra i membri del nuovo governo.

Panacensis

Una volta alcuni di loro giravano per i villaggi del selvaggio west e non solo, vendendo rimedi miracolosi, panacee in grado di guarire tutti mali e perfino di far ricrescere i capelli.  Quando qualcuno capiva che erano ciarlatani rischiavano di fare una brutta fine, ma erano gli incerti del mestiere. I loro eredi nel terzo millennio, invece, non hanno bisogno di andare in giro per paesi e città. Oggi basta un blog, un account facebook o twitter.

Lo scopo è sempre quello di guadagnare soldi a spese dei più creduloni o disperati e la valuta è quella virtuale, ma quotatissima dei click e dei like che, in un secondo tempo, viene trasformata in moneta corrente. Se tutto rimanesse in rete i vari negazionisti- complottisti avrebbero certo un seguito, ma comunque limitato. Invece debordano negli altri media che ne ospitano ogni giorno qualcuno e così le loro idee arrivano nelle case di tutti gli italiani.

Certo oggi non rischiano più il linciaggio, ma una brutta fine, a volte, la fanno lo stesso perché, a differenza dei loro progenitori, alcuni di loro credono in quello che dicono. Come quel no vax austriaco che combatteva il virus con clisteri alla candeggina ed è morto. Stessa sorte è toccata ad un suo collega texano che si curava con un antiparassitario per cavalli.

Visti gli esiti funesti delle loro idee non dovrebbero essere ritenuti credibili, ma alle tv, in particolare a quelle di destra, non importa. Infatti li ospitano quotidianamente per alimentare un dibattito, spesso surreale, che sembra uno di quelli sul campionato di calcio.

Ma qualche politico è interessato ai voti dei vari no vax, no covid ecc…E la giostra continua a girare. Così va a finire che parecchi italiani credono alle teorie strampalate e pericolose di quegli improbabili personaggi. 

Il rapporto annuale del Censis lo conferma. Infatti “per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il Covid non esiste, per il 10,9% il vaccino è inutile. E poi: il 5,8% è convinto che la Terra è piatta, per il 10% l’uomo non è mai sbarcato sulla Luna, per il 19,9% il 5G è uno strumento sofisticato per controllare le persone. Perché sta succedendo? È la spia di qualcosa di più profondo: le aspettative soggettive tradite provocano la fuga dalla realtà. È un sonno fatuo della ragione, che crede nel pensiero magico, stregonesco, sciamanico, che pretende di decifrare il senso occulto della realtà»

Una realtà che non è per niente rassicurante, specie per i giovani. Infatti, dice ancora il Censis.“per l’81% degli italiani oggi è molto difficile per un giovane ottenere il riconoscimento delle risorse profuse nello studio.” Quindi migliorare la propria condizione sociale ed economica sembra una missione impossibile. tanto più se il Covid continuerà a circolare.

Ma non più tardi di un paio di settimane fa, o poco più. qualcuno molto autorevole, non aveva detto che la pandemia era quasi finità?

C’è chi dice no

Dapprima c’erano solo i no tav, no triv, no euro. Poi, anche prima del covid sono arrivati i no vax, a cui si sono velocemente aggiunti i no covid, no mask e no pass.

Da tempo la parola che si sente pronunciare più spesso è no.

Quello che diceva che basta un si, sembra sia emigrato in Arabia Saudita.

Ormai siamo capaci solo di dire no, ma non aggiungiamo nessun però, nessun se e nessun ma.

Sembra non ci sia più nessuno in grado di proporre alternative a quello che non ci piace o riteniamo ingiusto.

Il pensiero unico incombe e ci segue come la nuvola dell’impiegato seguiva Fantozzi.

Abbiamo paura che ci piova addosso qualche disgrazia e, ogni tanto apriamo l’ombrello con su scritto no per proteggerci. 

Eppure sopra le nuvole c’è ancora il sole e le nuvole non possono annientarlo. Ma  lo abbiamo dimenticato e quando guardiamo in alto vediamo solo un cielo grigio.

Par e dispari

C’era una volta la par condicio. Doveva servire a garantire le stesse opportunità di parola a tutti i candidati alle elezioni.

Ma  le elezioni, come gli esami non finiscono mai. Tanto più che, da anni ormai, anche certe elezioni condominiali, sono seguite con spasmodico interesse dai media.

Quindi la par condicio era applicata sempre e comunque anche nelle trasmissioni di puro intrattenimento.

Poi negli anni scorsi abbiamo scoperto che la condicio tanto par non era. Infatti, specie su certe reti tv, il contraddittorio era rigorosamente applicato se il candidato ospite era di sinistra o qualcosa del genere. In questo caso era sempre costantemente presente un esponente di destra. Mentre se questi era l’ospite molto spesso era da solo. I dati dell’osservatorio di Pavia lo certificano da anni.

Poi è arrivato il covid. e la par condicio, di colpo, la si applica ogni giorno con grande rigore. Tutto bene, quindi? Non proprio. Adesso più che i politici gli ospiti fissi dei vari salotti televisivi sono le covid-star, ovvero gli esperti: infettivologi, epidemiologi, virologi e tutti quelli che finiscono in ologi.

All’inizio ballavano da soli e, ogni tanto, litigavano tra di loro. Ma lo spettacolo era piuttosto ripetitivo. Quindi , per vivacizzare le discussioni, adesso si ritrovano,  quasi sempre, in compagnia di un rappresentante dei no vax, no pass, no covid ecc.

Ovviamente questi accoppiamenti sono fonte di liti furibonde che fanno audience, ma mettono mille dubbi ai figli e ai nipoti della mitica casalinga di Voghera che faceva le faccende di casa con la tv sempre accesa.

Forse anche lei sarebbe stupita da tutti questi discorsi inutili e spesso fuorvianti. E’come se insieme ad un fisico o un astronauta si invitasse un terrapiattista.

Magari prima o poi succederà.