
Domenica scorsa io e mia moglie siamo andati a trovare una sua lontana parente ottantenne. Il grado di parentela non l’ho mai capito. Pare sia una cugina di mia suocera.
Ma non ne sono sicuro perché con le parentele mi perdo subito, come quando ho letto per la prima volta “I fratelli Karamazov”.
Comunque, la signora ci ha offerto il caffè e intanto ci ha aggiornato sulle sue condizioni di salute, che sono buone. Poi abbiamo parlato del tempo e degli abitanti del suo paese di origine che è anche quello di mia suocera, e di altri argomenti.
Poi ci ha parlato dei suoi nipoti e dei pericoli ai quali vanno incontro i giovani. A volte frequentano cattive compagnie e finiscono per andare a quelle feste piene di gente che balla per ore e ore e si droga. Poi magari, tornando a casa, provocano incidenti mortali.
Ma i suoi nipoti sono bravi ragazzi e, per fortuna, non fanno queste cose. Sono anche volenterosi, ma riescono a lavorare solo saltuariamente. La colpa, secondo lei, è degli stranieri che arrivano tutti i giorni in Italia che, se non fanno del male, rubano il lavoro ai nostri giovani.
Invece certi politici si preoccupano più di quelli che arrivano in Italia che degli italiani.
Volevo tentare una replica, ma poi ho visto che la televisione era sintonizzata su Rete 4, come l’ultima volta che siamo andati da lei. Allora ho capito che era inutile discutere. Come potevo competere con i grandi contenuti Mediaset?