Il campo dei miracoli

Dunque  Draghi se n’è andato sbattendo la porta. Indignato per la pochezza dei politici che non hanno apprezzato la sua grandezza.

Adesso, ci vorrà un po’ di tempo, ma non troppo, per elaborare il lutto causato dalla grave perdita, soprattutto economica. Infatti come ci hanno spiegato con viva preoccupazione, i giornali nelle ultime settimane, un governo in carica solo per occuparsi dell’ordinaria amministrazione non potrà distribuire i soldi del Pnrr. Toccherà al prossimo governo e chissà in che mani finirà quella valanga di soldi. Sicuramente in mani meno esperte e meno amiche di banche ed imprese di quelle di Draghi il super banchiere.

Tra i tanti in lutto per dipartita di Draghi c’é n’é uno che sembra più inconsolabile degli altri: Enrico Letta. Ha dichiarato che passerà la campagna elettorale a denunciare i  congiurati che lo hanno tradito. Quindi niente più alleanza con Conte.

Meglio Di Maio che ha dimostrato di essere fedele a Draghi oltre che alla sua poltrona di ministro degli esteri. 

Mentre gli è venuto qualche dubbio su una possibile alleanza con Renzi. Quel cognome gli ricorda qualcosa di spiacevole. E poi anche lui, il senatore di Rignano, ha dichiarato che non entrerebbe mai in un’alleanza che comprendesse i 5stelle.

Ma non è detto che vada così. Infatti nel caso che si presentasse alle urne da solo avrebbe buone probabilità di non essere eletto. Quindi gli converrebbe entrare in qualche campo, largo o stretto che sia.

Mentre dall’altra parte Salvini pensa di essersi vendicato di Conte che lo cacciò dopo il Papeete.  Ma non ha pensato che dopo le elezioni ,probabilmente, la Meloni prenderà la guida del cdx e lui sarà un suo subalterno.

Mentre il vecchio Caimano sfuggito ai medici e alle badanti lancia promesse vecchie di quasi trent’anni che non fanno nemmeno più ridere.

Insomma i politici hanno già cominciato ad invitarci nel loro campo dei miracoli dove basta seminare un voto per vedere crescere, come per magia, un albero della cuccagna. Ma alle favole, ormai, non credono più nemmeno i bambini.

Cucina, dolce cucina

Negli anni sessanta e settanta, l’ambiente più frequentato della casa al cinema e  in teatro, era la camera da letto. La rivoluzione sessuale, oltre che in piazza, si faceva sui letti.

Poi è arrivato il periodo punk. Allora sono diventati di moda i bagni, ritenuti i luoghi più adatti per fare sesso, drogarsi, o, come nel caso di cantanti e attori, farsi fotografare. I bagni degli autogrill erano quelli più frequentati dai cantanti. In seguito dagli anni novanta in poi, a poco a poco, ci siamo trasferiti in cucina.

Sembrava un trasferimento temporaneo, invece, ci siamo rimasti fino ad oggi e probabilmente, ci resteremo ancora a lungo. Per tutti quelli, e da queste parti sono tanti, che sono nati in campagna è stato una specie di ritorno a casa.

In campagna, infatti, la cucina era il cuore della casa e ne diventava il sinonimo. Quando si invitava qualcuno ad entrare in casa, lo si faceva accomodare in cucina. Certo c’era anche il salotto, ma lo si usava solo per le occasioni importanti che capitavano raramente. Ricordo il salotto della nonna con le sedie e le poltrone ancora avvolte nel cellophane.

Adesso, invece, questo non succede più perché negli appartamenti moderni, data la carenza di spazio, spesso c’é il soggiorno con angolo cottura. Dove si può cucinare seguendo le ricette proposte dalle tante trasmissioni dove imperversano chef e cuochi di tutte le provenienze regionali ed etniche.

Dapprima si guardavano i virtuosi della padella per sfuggire a talk show e tg infestati da esperti che sparlavano dell’epidemia. I  questi giorni, invece, si cerca di sfuggire al racconto, in onda 24 ore su 24 della vita delle opere e dei futuri miracoli di Mario Draghi.

Ma, secondo un amico aspirante sociologo, ci sarebbe anche un altro motivo. Sostiene che il cibo ci serve a riempire il vuoto di prospettive e speranze che abbiano dentro.

In parte era così anche prima, ma in quest’ultimo anno che abbiamo vissuto intrappolati in un presente sgradevole, che sembra non passare mai, è ancora più evidente. Per consolarci cerchiamo di mangiare qualcosa di buono. Almeno ci proviamo.

Miracoli

MIracolo

Riassunto degli avvenimenti dell’ultimo mese.

1) L’evento imprevisto e imprevedibile.

Il “capitano” che sembrava inaffondabile, inarrestabile e inossidabile è affogato nell’Adriatico. Dove l’acqua è talmente bassa che si potrebbe andare a piedi da costa a costa.

2) In seguito alla sua scomparsa il suo ex socio, pur essendo scarso in italiano e in geografia è diventato ministro degli esteri.

3) Il PD, che ai pessimisti sembrava morto, mentre agli ottimisti solo in coma vigile, è stato rianimato da un potente defibrillatore (la prospettiva di tornare nella stanza dei bottoni) ed è riuscito a rialzarsi e a trascinarsi fino ai banchi del governo.

4) Niente in confronto con quello che è successo al Conte di Volturara Appula che da azzeccagarbugli di provincia, con il curriculum truccato, si è ritrovato, forse con l’aiuto di padre Pio, presidente del consiglio per la seconda volta .

E pensare che tanta gente non crede ai miracoli.