Scomparsi

In questa noiosa campagna elettorale oltre alle solite classiche promesse come la diminuzione delle tasse e il ponte sullo stretto non c’è molto. A parte la nostalgia suicida di Letta per il governo Draghi spiccano le assenze. Infatti ci sono argomenti ,pure importanti, di cui nessuno parla più. 

Ad esempio la guerra in Ucraina che solo poche settimane fa era sulle prime pagine di tutti i giornali e sulla  bocca di tutti politici, è improvvisamente scomparsa con l’inizio della campagna elettorale. 

Adesso parlano solo del problema dell’approvvigionamento del gas. In questi giorni stavano pensando di mettere un tetto al suo prezzo, ma Putin ha chiuso i rubinetti del gasdotto rendendo quindi del tutto inutile la discussione.

Mentre nessuno parla dello scandaloso prezzo del gasolio che costa più della benzina pur essendo un prodotto di scarto della raffinazione, nonché il punto di partenza per l’aumento dei prezzi anche dei beni di prima necessità. 

Altro argomento scomparso è quello doloroso e scandaloso della sicurezza sul lavoro. Sui giornali si legge ogni tanto qualche frettolosa cronaca dell’ennesima tragedia, ma dai politici nemmeno una parola. 

Forse perché in una campagna elettorale basata su una totale mancanza di idee e proposte, stonerebbe come un filo logico  in un discorso di Calenda. 

Non si sente più parlare nemmeno dei lavoratori precari come, ad esempio, i riders che avevano fatto tanto discutere tempo fa.

E’ scomparso anche un tema che appassionava molto fino a qualche anno fa: la legge elettorale. Tutti volevano cambiarla mentre adesso sono molto impegnati, non si sa con quali risultati, a cercare di capire quella in vigore che sembra piuttosto astrusa.

Oltre agli argomenti anche alcune persone sono scomparse dalla scena. Ad esempio Mattia Santori il fondatore del movimento delle Sardine.

Appena sono apparse sulla scena sembravano poter dare vita ad un movimento di giovani e, per di più, di sinistra. Una ventata d’aria fresca nelle polverose stanze del PD e dintorni. Non sembrava vero. Infatti non lo era.

Nate dall’opposizione a Salvini e alla sua sciagurata politica si sono rivelate utili soprattutto alla rielezione a presidente dell’Emilia Romagna di Stefano  Bonaccini che, per sdebitarsi, ha offerto a Santori una poltrona da assessore nella giunta comunale di Bologna. Nel tempo libero coltiva la cannabis in casa. Tutto qui.

Infine, oltre ai temi e alle persone scomparse, c’è da segnalare anche un ritorno. A Roma sono  tornati i cinghiali. Chissà per chi voteranno. 

Mentre noi  elettori, forse, tenteremo l’ennesimo azzardo. Speriamo non votando la Meloni.