Il compagno

Unknown

 

 

Giorno dopo giorno, anche qui si torna a parlare di politica. In particolare del governo e di Conte. Qualcuno lo considera ancora un uomo per tutte le stagioni. Un opportunista che ha saputo cogliere al volo la possibilità, del tutto inaspettata, di fare carriera in politica e anche ad alto livello.

Ma tanti altri, anche persone insospettabili, hanno fiducia in lui. Sembra abbiano apprezzato la sua gestione dell’epidemia che putre, all’inizio, aveva suscitato parecchi malumori.

Qualcuno pensa che abbia uno stile che richiama quello dei vecchi esponenti della DC. Una constatazione più che una critica. Dopo gli estremismi degli ultimi tempi, ad alcuni il suo ton pacato sembra una qualità.

Quanto ai risultati che ha raggiunto i 172 miliardi che dovrebbero arrivare dall’ex Europa matrigna hanno suscitato incredulità, ma anche alimentato qualche speranza per il futuro.

A questo punto il suo gradimento mi sembrava fosse già salito parecchio. Ma il salto decisivo, almeno da queste parti, lo ha fatto qualche giorno fa quando ha letteralmente rispedito al mittente le critiche di Confindustria. Ho sentito un vecchio militante del PD sostenere che Conte è più di sinistra del PD e soci. Lo ha addirittura chiamato compagno.

Di questo passo dove andremo a finire?

Una possibile risposta me l’ha data il mio barbiere: Lui, ex elettore leghista, sostiene che Conte è l’uomo nuovo della politica italiana e sembra persino onesto. Potremmo ritrovarcelo presidente per i prossimi anni.

Un sondaggio uscito oggi sembra dargli ragione. Pare, infatti, che se Conte fondasse un suo partito potrebbe arrivare oltre il 14 per cento. Niente male per un ex avvocato di provincia con il curriculum truccato. Ma niente di straordinario per un uomo che ha ben due santi in paradiso: Padre Pio e Sergio Mattarella.

Un limite, però, ce l’ha anche lui. Secondo il mio barbiere la sua chioma sempre uguale e senza un capello fuori posto nasconde un parrucchino.

Viaggi della speranza

Questa epidemia non ha stravolto solo il nostro modo di vivere. Anche alcuni luoghi comuni sono finiti a gambe all’aria. Soprattutto quelli riguardanti il Sud.

Da tempo immemorabile chiunque voleva fare un’inchiesta sulla malasanità andava nel meridione e trovava ospedali nuovi, ma in stato di abbandono, carenza di personale e di posti letto, disorganizzazione, sprechi, formiche in corsia e via inorridendo.

Quando è cominciata l’epidemia tutti temevano che al suo arrivo a Sud avrebbe fatto sfracelli e invece, per fortuna, non è andata così. Anzi. La sanità in meridione non solo ha retto, ma può vantare eccellenti risultati. A cominciare dalla coppia di cinesi curati allo Spallanzani a Roma. Talmente soddisfatti della sanità e dell’ospitalità italiana che, forse, si stabiliranno qui.

Poi, come non citare, tra gli altri, quel signore bergamasco spedito a Palermo perché a Bergamo non c’era posto e perfettamente guarito.

Un vero viaggio della speranza in direzione contraria. Da non credere. Infatti il primo a non crederci è stato proprio lui. Quando si è svegliato ha pensato di essere stato rapito. Poi, quando ha saputo cosa gli era successo,, era molto felice e grato al personale dell’ospedale e alla città di Palermo che lo aveva accolto.

Ma questo non è stato un caso isolato. Altri pazienti del Nord sono stati curati con successo a Reggio Calabria, Campobasso, Catanzaro ecc.

Forse, una volta tornati a casa, non parleranno più male dei meridionali. Almeno per un po’.

Effetti collaterali

Alcuni turisti provenienti dalla Lombardia e dal Veneto, al loro arrivo alle isole Mauritius, sono stati invitati a rimanere in quarantena per un paio di settimane, oppure a tornare a casa.

Un brutto colpo per quelli che guardano con sospetto gli stranieri, in particolare quelli con la pelle scura, accusandoli di portare da noi malavita e malattie. La legge del contrappasso ha colpito ancora.

In quarantena sono finiti, loro malgrado, anche i politici. Ne soffrono soprattutto i due con l’ ego più grande che, probabilmente, mal sopportano di essere stati allontanati dalle prime pagine dei giornali da un organismo talmente piccolo che si può vedere solo al microscopio.

Sono passate in secondo piano anche le elezioni suppletive per un seggio al senato che si sono svolte a Napoli.

Ha vinto Sandro Ruotolo, l’ex cronista di fiducia di Michele Santoro, sostenuto da una coalizione di centro-sinistra. Se non ci fosse stato il virus in circolazione i vari talk show gli avrebbero dedicato almeno un paio di giorni di inutili chiacchiere.

Poco risalto ha avuto anche l’ennesima giravolta di Carlo Calenda.

Qualche mese fa era uscito dal PD. Poi aveva fondato un partito. Quindi aveva deciso di unirsi a +Europa. Ma poi aveva cambiato idea e voleva allearsi con Renzi in vista delle prossime elezioni di primavera. Ieri, invece, ha annunciato che, per l’occasione, intende allearsi con il PD.

Chissà se quelli del PD sono stati avvertiti.

Effetti collaterali di un’epidemia.