
C’erano una volta i numeri, numeri certi, indiscutibili messi nero su bianco. Si riferivamo a dati riguardanti l’economia, la popolazione, la sanità, la scuola, le abitazioni, i nostri consumi e via enumerando. Erano pochi e non venivano mai contestati.
In questo terzo millennio, invece, i numeri sono diventati una valanga che ci travolge tutti i giorni. Una tendenza che era già emersa negli anni novanta. Così. anno dopo anno, diventa sempre più difficile capire come stanno le cose. Ognuno interpreta i numeri come vuole.
A cominciare dai politici che spesso si presentano in tv con dei fogli in mano per dimostrare le loro tesi, o meglio, le loro opinioni. Ma non sono i soli.
Tanti esperti di vario genere ed addetti ai lavori per anni hanno sparato e commentato numeri a caso sull’andamento dell’economia. Chi sottolineava la gravità della crisi infinita, chi la minimizzava e chi la negava del tutto.
Per anni qualcuno ha sostenuto che gli italiani stavano benone perché affollavano i ristoranti e possedevano tutti un cellulare.
Adesso, la stessa cosa succede con la pandemia. Ognuno interpreta i dati con maggiore disinvoltura di un astrologo che interpreta le stelle. Non ci sono più certezze.
La matematica è diventata un’opinione.