Se la coppia scoppia

Ieri  un conoscente, che fa lo psicologo, mi ha invitato a prendere un aperitivo.

Ho accettato volentieri perché di solito mi parla del suo lavoro che mi ha sempre affascinato. Infatti, a suo tempo, avevo preso in considerazione l’idea di studiare psicologia. 

Anche ieri, come fa spesso, ha fatto il punto della situazione psicologica dei nostri concittadini dal suo osservatorio privilegiato. Ha detto che con la pandemia ha visto aumentare  parecchio il numero di persone che si rivolgono a lui che è specializzato in problemi di coppia.

“Molti presentano sintomi che si potrebbero definire post traumatici come ansia e comportamenti compulsivi. Ma, in generale, la pandemia ha esasperato comportamenti preesistenti.

Ad esempio se uno era geloso prima lo è diventato ancora di più. Per questo molte coppie che già erano instabili ,con il covid sono saltate.

Inoltre chi era infedele prima, dopo lo stop della pandemia ha ricominciato a cercare nuove avventure anche più di prima. Tra i miei pazienti sono soprattutto gli uomini ad assumere questi comportamenti, mettendo in crisi le loro partner, mogli o compagne che siano.

Cosa che, a volte, può causare anche nei mariti o compagni qualche disagio perché anche i più farfalloni ci tengono ad avere comunque un punto di riferimento fisso. Se questo salta, o rischia di saltare, vanno in crisi e magari finiscono per andare anche loro dallo psicologo.

Qualche settimana fa ho scoperto, per puro caso, che venivano da me, ad insaputa l’uno dell’altra, marito e moglie. Lui sosteneva che lei non aveva mai capito la sua indole. Il suo bisogno di evadere dalla routine quotidiana, Tanto più che lei non era più disponibile come una volta. Ma comunque, alla fine, tornava sempre da lei. Si trattava sempre di avventure temporanee ed occasionali. Niente di serio. Non aveva mai pensato di lasciarla.

Dopo tutto ha detto, citando Feydeau, il vero tradito è l’amante se poi il marito o la moglie tornano a casa.

Mentre la moglie era caduta in depressione. Sosteneva di non aver mai avuto né desiderato altri uomini e si sentiva profondamente tradita.”

A questo punto non ho potuto fare a meno di chiedergli come avesse gestito questa insolita situazione.

“A lui ho semplicemente raccomandato di avere più attenzione per sua moglie, perché la sua tendenza a cercare avventure mi è sembrata irreversibile.

A lei, invece, dopo l’ennesima seduta piena di lamenti, ho consigliato semplicemente di trovarsi un amante. A volte è un ottimo antidepressivo.”

Il consiglio non mi è sembrato molto professionale, ma l’ho trovato divertente. 

Anniversario

Word press mi ricorda che scrivo su questo blog da quattro anni. L’avevo aperto prima, ma preso da impegni più pressanti, avevo lasciato perdere dopo aver scritto solo quello che avevo intenzione di fare.

Poi, parecchi mesi dopo, ho ricevuto alcuni like e mi sono accorto che, anche in mia assenza, c’erano state parecchie visualizzazioni. Insomma qualche traccia di vita. Allora ho cominciato a pubblicare post più o meno regolarmente..

Man mano ho avuto modo di conoscere, sia pure virtualmente, tante persone, tante storie, e tanti punti vista. Tutti interessanti. Ogni tanto qualcuno se ne va e qualcun altro arriva, come in un porto di mare.  Tra  i nuovi arrivi ci sono alcuni scrittori che invidio per la costanza e la fantasia.

Anch’io anni fa avevo scritto una serie di racconti che, però, sono stati rifiutati da ben otto case editrici. In seguito ho scritto un romanzo, e un altro a cui sto lavorando.

Ma, non li ho ancora fatti leggere a nessuno perché non ne sono del tutto soddisfatto. O, forse, come diceva un mio vecchio direttore, “perché c’è il rischio che se ti metti a nudo, qualcuno leggendoti capisca che sei un po’ scemo.” In attesa di di superare il dilemma sto studiando da corsivista scrivendo sul blog insieme a voi.  

Insieme siamo sopravvissuti al Covid e adesso dovremo sopravvivere al governo del presidente Meloni. Anche questa sarà una bella sfida. 

Vorrei ringraziarvi tutti uno per uno, ma sarebbe un elenco lungo e rischierei di dimenticare qualcuno. Quindi un grande grazie a tutti per avermi seguito nonostante mi occupi spesso di politica, un argomento che ha ben poco a che vedere con la letteratura e la poesia. Argomenti di cui molti voi si occupano con passione e dedizione.

Dibattiti e battiti

Sabato pomeriggio durante un giro in centro ho sentito una voce che parlava di crisi della politica. Almeno così mi è sembrato. Ho seguito la voce e sono arrivato in una piazzetta dove era  in corso un dibattito sul rapporto tra giovani e politica.

Per un  attimo mi sono ricordato della famosa frase di Nanni Moretti quando diceva”No! Il dibattito no!” Ma era un periodo in cui, specialmente a sinistra, si dibatteva su qualsiasi argomento e, spesso, senza arrivare ad una conclusione. Tempi lontanissimi. 

Eppure in quella piazza c’erano parecchie persone, soprattutto giovani. Sono rimasto ad ascoltare e ho notato che, pur con motivazioni ed opinioni diverse, quelli che si sono alternati al microfono sembravano tutti intenzionati ad avvicinarsi alla politica. 

Più tardi, mentre tornavo alla macchina, due ragazzi mi hanno dato un volantino dove si invitavano i cittadini a partecipare ad una manifestazione contro gli sfratti e i pignoramenti. Se ricordo bene credo che l’ultima manifestazione di protesta risalga al 2019. In seguito il covid ha fermato tutto. Fino ad ora.

Stamattina ho incontrato sotto casa l’amico attivista dell’ormai ex PD che mi ha invitato ad un dibattito sul futuro della sinistra. Gli ho fatto notare che questo tema è stato dibattuto mille volte inutilmente. Ma lui ha risposto che “stavolta potrebbe essere l’inizio di un nuovo percorso. E’ un segno che il cuore malandato della sinistra continua a battere. Speriamo che i suoi battiti diano vita ad una fase politica veramente nuova”, ha concluso, con un filo di retorica.

Comunque sia, erano anni che non c’era tanto fermento in città. Ho pensato che forse la vittoria della Meloni,  comincia già a far sentire i suoi effetti. Forse servirà a  far muovere le acque da troppo tempo stagnanti della sinistra.

Che sia vero che non tutto il male viene per nuocere?

Il mostro

Alla fine è arrivato. Il mostro che da due anni ci insegue senza tregua. Nonostante le precauzioni, le prime seconde e terze dosi, il Covid 19 ha bussato alla porta di casa mia. E’ successo circa quindici giorni fa A quanto pare l’ha fatto entrare mia moglie di ritorno da un convegno in una città vicina.

Esito del primo tampone positivo per lei e negativo per me. Così mi sono rifugiato in taverna insieme al gatto. Intanto mia moglie era alle prese con i soliti notissimi sintomi: qualche linea di febbre, un leggero raffreddore e qualche colpo di tosse. Fastidiosi ma non preoccupanti.

Così ha potuto dedicarsi alle sue letture preferite e alle telefonate ad amici e parenti. In breve tempo ha scoperto che non eravamo gli unici ad avere il covid in casa. Infatti era entrato anche in casa di sua sorella e di un paio di amici che pochi giorni prima ci avevano invitati a pranzo e che abbiamo dovuto rimandare a dopo Pasqua. Mentre alcuni vicini di casa sono entrati in quarantena pochi giorni fa.

Ma il covid non era finito, sparito, scomparso?

Così, almeno, ci assicurava il governo dei migliori che quindici giorni fa ha decretato la fine dello stato di emergenza e che il primo di Maggio abolirà anche il green pass.

In fondo è facile risolvere i problemi, basta dire che non ci sono più.

Plateau

In queste ore si legge su tutti i giornali che siamo arrivati al plateau. Ovvero alla stabilità del numero di nuovi casi giornalieri di Covid , che dovrebbe preludere ad una discesa, più o meno rapida, della curva dei contagi.

Potrebbe essere una buona notizia.

Ma plateau ha anche un altro significato. Infatti questo termine indica anche le cassette, di solito di legno, che contengono la verdura e la frutta. Vorrà dire che ormai siamo alla frutta?

La poco appassionante telenovela intitolata: “Corsa al Quirinale”, potrebbe esserne un serio indizio.

Fiction

Da settimane ormai sta andando in onda la fiction natalizia. Fatta di luminarie, alberi di Natale, montagne di panettoni e pandori parcheggiate nelle corsie dei supermercati e tante pubblicità che vedono protagonista Babbo Natale.

Così di fronte a questo spettacolo facciamo finta che quello che ci aspetta sia un Natale normale come tanti altri. Ma non siamo i soli a fingere.

Anche il governo finge di governare. Infatti da parecchi giorni ormai, a parte qualche misura anticovid. si limita all’ordinaria amministrazione. Per i politici l’anno è già finito. Stanno già pensando al prossimo quando ci sarà l’elezione del successore di Mattarella e le possibili elezioni politiche anticipate. La idee sembrano essere poche e confuse e forse sperano che il Natale porti consiglio. Infatti Fico ha già detto che solo a Gennaio farà sapere la data della prima elezione che sarà in Febbraio.

Intanto giornali e tv continuano a raccontare previsioni, a volte fantasiose, su chi andrà sul colle più alto. Fingono di non sapere che alla fine probabilmente la spunterà Draghi, che però continua ad evitare l’argomento.

Mentre i dipendenti dell’ex cavaliere continuano ad appoggiare la sua candidatura, ma senza esporsi troppo. Non vogliono bruciarlo: Fingono di non sapere che si è già bruciato da solo da parecchio tempo.

Mentre nei vari talk show va avanti, come sempre, l’ormai abusata ed inutile sfilata di esperti vecchi e nuovi che fingono di sapere tutto sulla nuova variante, ma non ne sanno niente.

Anche la pubblicità stagionale di medicinali per il raffreddore sembra fingere di non sapere che c’è ancora il covid in circolazione.

Quando la realtà diventa finzione tutto diventa incerto e confuso.

Nemmeno seguire le serie tv, che dovrebbero essere finzione vera e propria, è più sicuro. Qualcuno sostiene, per esempio, che Squid Game non è una fiction, da seguire responsabilmente, ma un documentario complottista.

Un incontro inatteso

Qualche giorno fa ho rivisto un amico che non vedevo da prima del Covid. Me lo ricordavo gentile, un pò timido, riservato e con una grande passione per il cinema.  Per prima cosa gli ho chiesto come aveva passato questo brutto periodo.

Così, dopo avermi raccontato brevemente che lui e sua moglie avevano contratto il covid nel marzo dello scorso anno , ma senza gravi conseguenze, si è lanciato in un lunga invettiva contro il governo, i sindacati, i vaccini, il generale sparavaccini, i cinesi, il green pass, i medici e altro ancora.

Dapprima ho pensato che fosse stato contagiato dal complottismo poiché ne aveva citato alcune tesi, ma è stato regolarmente vaccinato insieme alla moglie. Qualche dubbio sulla reale efficacia dei vaccini e sulla gestione della pandemia da parte di Draghi  e compagnia sono in parecchi ad averne. Ma lui esponeva le sue tesi con molta enfasi, quasi con rabbia.

Ho subito pensato che fosse vittima di un effetto collaterale del Covid, ma poi ho capito che la sua rabbia aveva un’altra origine.  Infatti mi ha raccontato che circa sei masi fa ha perso il lavoro. Lavorava nell’amministrazione di un’impresa metalmeccanica che ha chiuso i battenti.

Da allora è in cassa integrazione a zero ore che finirà alla fine dell’anno. Dopo di che l’unica entrata mensile di famiglia sarà lo stipendio, non certo esagerato, di sua moglie che fa l’insegnante. Possibilità di trovare un altro lavoro ce ne sono poche per lui e per la ventina di persone che lavoravano nella stessa ditta.

”Tutti parlano di resilienza, di ripartenza ed esultano per un punto in più di PIL, ma la realtà è questa, Il resto è solo propaganda, “ ha sbottato alla fine del suo sfogo.

Questo incontro mi è tornato subito in mente quando ho saputo degli episodi di guerriglia urbana che hanno avuto luogo a Roma.  Dove, ancora una volta, la destra fascistoide ha soffiato con violenza sui carboni ardenti della crisi economica e sociale che si nasconde sotto la cenere della pandemia.

Il Green Pass è solo un pretesto per far rumore e notizia e raccogliere consensi tra i più disagiati e arrabbiati. Come, del resto faceva, già da tempo, nelle periferie dimenticate dalla politica. Ma il governo dei migliori sembra non saperlo. 

Vacanze romane

Gabbiano al Campidoglio

Non vado a Roma ormai da un paio di anni, dall’ottobre del 2019. Per lavoro o per qualche giorno di vacanza negli ultimi anni ci ero capitato spesso, ma non avevo notato niente di strano. Adesso, invece, secondo le cronache dei giornali, sembra che la città sia stata invasa da volatili e quadrupedi.

Durante i miei vari soggiorni avevo visto frotte di piccioni aggirarsi in piazza Venezia, alcuni gabbiani contendersi a colpi di becco un pezzo di pizza abbandonato sul tetto di una macchina e centinaia di storni volteggiare minacciosamente nel cielo. Ma mi avevano detto che era tutto normale. Comunque di cinghiali non ne avevo visto nemmeno uno. Magari ne incontrerò qualcuno il prossimo novembre quando forse tornerò da quelle parti. 

Durante questi lunghi mesi di Covid mi è capitato di vedere una serie di documentari naturalistici che mostravano la capacità di adattamento di alcune specie animali all’ambiente urbano che, in una puntata, era proprio quello di Roma.

Dove alcuni uccelli trovano più comodo andare a pranzo al self service dei cassonetti della spazzatura, che non andare a caccia di insetti o altre possibili prede. Si trovano talmente bene che non emigrano neppure più. Dopo tutto il clima è mite tutto l’anno e il cibo sempre abbondante. 

Allora ho pensato che, in fondo, molti politici fanno lo stesso. Infatti a Roma si trovano benissimo e non vorrebbero più andarsene. Tuttavia la loro capacità di adattamento spesso si limita alla vita nell’Urbe. Mentre ai cambiamenti sociali ed economici non si adattano così facilmente. Forse perché non li capiscono.

Non solo grinpa

Il dibattito sul green pass è sfibrante, noioso ed inutile. Assomiglia a certe discussioni della sinistra che non arrivavano mai ad una conclusione. Semina confusione e raccoglie incertezza.

A cominciare dalla sua collocazione politica. A prima vista sembrerebbe una cosa di sinistra. Infatti quelli più a sinistra lo sostengono senza esitazione. La destra è contraria, ma non tutta. Salvini si è vaccinato e ha il grinpa in tasca, ma non vuole farlo sapere troppo in giro. Inoltre è una misura varata da un governo di destra.

Infatti. quello di Draghi, che è un uomo di destra, è appoggiato da due terzi del centro destra, dai 5stelle che hanno un piede a destra e uno a sinistra. e dal PD che è ormai diventato un partito di destra, seppure moderata.

Mentre i no vax sono di estrema destra. Minoranza rumorosa come da tradizione ormai centenaria. Poche idee ma chiare. Il Covid non esiste, ma se ne incontriamo uno lo facciamo secco con un colpo di pistola.

Comunque sia il dibattito sul grinpa sta diventando ogni giorno più inutile. Oltre l’80% degli italiani si è vaccinato e altri ne seguiranno. Inoltre il Covid, che in questa ultima ondata è rimasto su livelli decisamente più bassi che in quelle precedenti, pare stia lasciando, seppure lentamente, il campo. 

Dopo di che potremo tornare a parlare non di dittatura sanitaria, ma del neofascismo latente che domina questa epoca disgraziata.

Quello che mette il profitto al primo posto. Quello che trascura la sicurezza sul lavoro e ogni giorno provoca morti bianche.

Quello che vorrebbe ammanettare i dipendenti al posto di lavoro. Quello che costringe gli operai a lavorare per dieci giorni di seguito, prima a di poter avere un giorno di riposo.

Quello che concede otto o dieci minuti di pausa a chi lavora per otto o dieci ore di seguito.

Quello che vorrebbe abolire il RDC, diventato per molti vitale con l’arrivo del Covid, e dare i soldi risparmiati agli industriali.

Di questo bisognerebbe discutere, perché il Covid passerà, ma le ingiustizie rimarranno.

Stupore?

Da tempo mi sono appassionato alle teorie complottiste e alla scia di fake news che si portano dietro. 

Sono partito dalla pizzeria di Washington, dove una setta di pedofili con a capo Hilary Clinton teneva prigionieri dei bambini in attesa di venderli a qualche maniaco. 

Poi ho conosciuto le teorie sul 5G nocivo per la salute e per la privacy. 

Quindi con l’arrivo del covid sono andato scoprendo gli oscuri progetti di BiIll Gates che, con la complicità dei governi occidentali, ci sta infilando un microchip sotto pelle tramite i vaccini che contengono materiale metallico allo stato liquido o semi solido. Un intruglio micidiale che, una volta inoculato, si solidifica e diventa un chip vero proprio che permetterà a Gates e soci di controllarci 24 ore su 24. 

La rete è piena di video dove qualcuno si attacca calamite o monetine sul sito dell’iniezione che renderebbe il braccio magnetico. Qualcuno ci scherza e qualcun altro ci crede. Molti si stupiscono.

Ma non ‘c’è da stupirsi più di tanto perché sono molti di più quelli che credono alle promesse elettorali dei politici. Almeno finché non rimangono delusi e voltano le spalle al politico che li ha illusi. Prima di farsi illudere da qualcun altro.

I complottisti, invece, non rischiano di essere delusi. Ogni giorno si danno di gomito tra di loro, compiacendosi di aver capito ciò che agli altri sfugge e continua a sfuggire.

Come fanno spesso i radical chic e simili che adesso, per motivi ignoti a a noi tutti, considerano il governo attuale il migliore possibile. 

Quindi niente di nuovo sotto il sole e sotto il covid.