Dal barbiere di solito, si parla del più e del meno. Per esempio di donne, di calcio o di politica. Anni fa andavo da un barbiere psicologo che sosteneva di poter capire la personalità dei suoi clienti dal taglio di capelli che gli chiedevano.
IL suo piccolo negozio era un luogo dove potevi rilassarti e fare una pausa dal ritmo di vita quotidiano. Ma ai tempi del Covid anche un taglio di capelli può riservare spiacevoli sorprese.
L’hanno scoperto a loro spese tre clienti di una barbieria del centro storico. Erano tranquillamente seduti sulle loro poltrone, mentre altrettanti barbieri si occupavano delle loro capigliature. Quando sono entrati nel negozio i carabinieri, ma non per farsi i capelli.
Hanno constatato che la metratura del locale permetteva l’ingresso solo a cinque persone e non a sei. Sulla porta non era indicato il numero massimo di persone ammesse nel negozio e i clienti non potevano saperlo. Tuttavia sono stati invitati dai militari a seguirli in caserma, Due avevano i capelli tagliati a metà e il terzo li aveva bagnati. Ma i militari non hanno dato il tempo ai barbieri di finire il loro lavoro. Uno dei clienti ha anche chiamato il suo avvocato, ma non è riuscito ad evitare la multa di 280 euro.
Un piccolo episodio che dimostra come il Covid, con la conseguente sovrabbondate produzione di regolamenti che assomigliano pericolosamente alle gride manzoniane, ha peggiorato anche gli aspetti più semplici e consueti della vita di tutti i giorni. Non si può stare tranquilli neanche dal barbiere.