Dal barbiere

Dal barbiere di solito, si parla del più e del meno. Per esempio di donne, di calcio o di politica. Anni fa andavo da un barbiere psicologo che sosteneva di poter capire la personalità dei suoi clienti dal taglio di capelli che gli chiedevano.

IL suo piccolo negozio era un luogo dove potevi rilassarti e fare una pausa dal ritmo di vita quotidiano. Ma ai tempi del Covid anche un taglio di capelli può riservare spiacevoli sorprese.

L’hanno scoperto a loro spese tre clienti di una barbieria del centro storico. Erano tranquillamente seduti sulle loro poltrone, mentre altrettanti barbieri si occupavano delle loro capigliature. Quando sono entrati nel negozio i carabinieri, ma non per farsi i capelli.

Hanno constatato che la metratura del locale permetteva l’ingresso solo a cinque persone e non a sei. Sulla porta non era indicato il numero massimo di persone ammesse nel negozio e i clienti non potevano saperlo. Tuttavia sono stati  invitati dai militari a seguirli in caserma, Due avevano i capelli tagliati a metà e il terzo li aveva bagnati. Ma i militari non hanno dato il tempo ai barbieri di finire il loro lavoro. Uno dei clienti ha anche chiamato il suo avvocato, ma non è riuscito ad evitare la multa di 280 euro.

Un piccolo episodio che dimostra come il Covid, con la conseguente sovrabbondate produzione di regolamenti che assomigliano pericolosamente alle gride manzoniane, ha peggiorato anche gli aspetti più semplici e consueti della vita di tutti i giorni. Non si può stare tranquilli neanche dal barbiere.

Incontri ravvicinati

Ieri sera sono tornato a casa alle sette. Mentre mettevo la macchina in garage ho sentito il cane di un vicino abbaiare. Di solito abbaia quando i suoi padroni rientrano, ma tutte le luci erano spente.

Così sono andato a vedere e da un cespuglio della casa di fianco è spuntata una faccia sconosciuta. Gli ho chiesto cosa cosa stesse facendo e lui, senza scomporsi, ha risposto che stava facendo pipi. Ha anche fatto il gesto di tirare su la lampo dei pantaloni. Gli ho urlato di andarsene e quello ha cominciato a urlare a sua volta in una lingua dell’est.

Dopo qualche secondo da una finestra del primo primo sono letteralmente schizzate fuori due ombre che si sono subito dileguate insieme a lui che, evidentemente, gli faceva da palo.

Subito dopo ho chiamato i carabinieri descrivendo l‘aspetto del tizio e il modello di auto sulla quale i ladri erano fuggiti. La targa non sono riuscito a leggerla. Hanno preso nota e hanno detto che avrebbero fatto un giro di controllo. Ma non si sono visti.

Più tardi sono andato dai vicini derubati. Mi hanno spiegato che avevano già subito altri furti e che in casa non tengono più né denaro né gioielli. Oltretutto il mio arrivo ha impedito ai ladri di mettere tutto sotto sopra. L’unico danno, è stato un vetro rotto.Quindi non sporgeranno denuncia perché sarebbe una perdita di tempo.

Da queste parti, in un tranquillo quartiere residenziale, c’è chi ha ricevuto tre o anche quattro visite indesiderate negli ultimi anni.

Quindi le statistiche che indicano una costante diminuzione dei furti non ci rassicurano per niente. La nostra percezione è del tutto diversa.

Forse è anche per questo che, negli ultimi annii, in un quartiere da sempre di sinistra, i voti per la destra sono aumentati.