C’era una volta la par condicio. Doveva servire a garantire le stesse opportunità di parola a tutti i candidati alle elezioni.
Ma le elezioni, come gli esami non finiscono mai. Tanto più che, da anni ormai, anche certe elezioni condominiali, sono seguite con spasmodico interesse dai media.
Quindi la par condicio era applicata sempre e comunque anche nelle trasmissioni di puro intrattenimento.
Poi negli anni scorsi abbiamo scoperto che la condicio tanto par non era. Infatti, specie su certe reti tv, il contraddittorio era rigorosamente applicato se il candidato ospite era di sinistra o qualcosa del genere. In questo caso era sempre costantemente presente un esponente di destra. Mentre se questi era l’ospite molto spesso era da solo. I dati dell’osservatorio di Pavia lo certificano da anni.
Poi è arrivato il covid. e la par condicio, di colpo, la si applica ogni giorno con grande rigore. Tutto bene, quindi? Non proprio. Adesso più che i politici gli ospiti fissi dei vari salotti televisivi sono le covid-star, ovvero gli esperti: infettivologi, epidemiologi, virologi e tutti quelli che finiscono in ologi.
All’inizio ballavano da soli e, ogni tanto, litigavano tra di loro. Ma lo spettacolo era piuttosto ripetitivo. Quindi , per vivacizzare le discussioni, adesso si ritrovano, quasi sempre, in compagnia di un rappresentante dei no vax, no pass, no covid ecc.
Ovviamente questi accoppiamenti sono fonte di liti furibonde che fanno audience, ma mettono mille dubbi ai figli e ai nipoti della mitica casalinga di Voghera che faceva le faccende di casa con la tv sempre accesa.
Forse anche lei sarebbe stupita da tutti questi discorsi inutili e spesso fuorvianti. E’come se insieme ad un fisico o un astronauta si invitasse un terrapiattista.
Magari prima o poi succederà.