Migliaia di anni fa in alcuni paesi, in caso di calamità o anche solo per ingraziarsi la benevolenza degli dei si offrivano loro dei sacrifici. A volte anche umani. Cosa che ci fa rabbrividire, ma poi pensiamo che, per fortuna, usanze del genere appartengono ad un’epoca remota lontanissima nel tempo e nello spazio
Qualche brivido di sdegno lo proviamo anche quando leggiamo che nelle miniere del Congo in condizioni disumane, lavorano non solo adulti ma anche bambini di sette o otto anni per estrarre il cobalto. Un minerale costoso, era arrivato a costare mille dollari al chilo, ma indispensabile per far funzionare le batterie delle nostre automobili.
Davvero uno strano destino quello di questa nazione africana che è da sempre legato all’evoluzione dei veicoli a motore. Infatti nel 1890, due anni dopo l’invenzione dei pneumatici da parte di John Boyd Dunlop, il Congo con le sue foreste di alberi della gomma diventò il maggior produttore mondiale della materia prima necessaria alla fabbricazione dei pneumatici. Mentre oggi con l’aumento della produzione di auto elettriche e ibride è fortemente aumentata la richiesta di cobalto di cui sono ricche le miniere congolesi dove è molto diffuso lo sfruttamento del lavoro minorile.
Una gran brutta situazione che però non ci impedisce di progettare, vendere e comprare auto a trazione elettrica. Gli incentivi statali stanno convincendo anche i più riluttanti.
Ogni tanto si parla anche delle condizioni e dei ritmi di lavoro alienanti che spesso spingono al suicidio coloro che passano le loro giornate ad assemblare i nostri indispensabili smartphone. Ma non per questo smettiamo di produrli ed acquistarli, magari presi dalla smania di avere tra le mani l’ultimo modello.
Un’altra notizia da brivido è arrivata in questi giorni da un paese molto più vicino a noi: la Svizzera. Speravo fosse falsa invece, a quanto pare, è vera. Da quelle parti hanno deciso che i pazienti covid più anziani non saranno più ricoverati in rianimazione, ma abbandonati al loro desino.
Come dicevo all’inizio a tutti noi i sacrifici umani degli Aztechi , dei Maya e di altri popoli antichi, sembrano pratiche del tutto disumane, ma in fondo anche oggi, nel terzo millennio, stiamo facendo qualcosa di molto simile. L’unica differenza è che non veneriamo più tanti Dei come gli antichi e i sacrifici li offriamo ad un unica divinità: il Dio Denaro.