Torneremo a trovare amici e parenti. Torneremo a fare shopping, a frequentare i cinema, i teatri, i musei, i ristoranti.
Torneremo a parlare dell’ultimo film che abbiamo visto, a discutere dei finti ultimatum di Renzi, degli inutili proclami di Salvini e della devozione di Conte per la sua poltrona e per padre Pio.
Forse per un po’ guarderemo meno la televisione e faremo meno incursioni su internet visto che in questa quaresima ne abbiamo abusato.
Torneremo a godere delle piccole cose come una passeggiata in centro o in un parco, una cena al ristorante o un fine settimana al mare. Sarà bello tornare alla normalità, riprendere le nostre abitudini e dimenticare questo infausto periodo virale, lasciandoci alle spalle le paure.
Alcune, secondo certi filosofi e teologi, dovremmo sempre averle presenti, ma ci intristirebbero la vita e preferiamo metterle da parte.
Come diceva Troisi in “Non ci resta che piangere”.
Alla sera un frate girava per le strade del paese gridando:”Fratello ricordati che devi morire!” E lui rispondeva: ”Adesso me lo segno, cosi me lo ricordo”.
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Torneremo sì, ma siamo un po’ cambiati, qualcosa si è rotto e ci vorrà tempo.
Ciao un abbraccio
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