L‘eco delle elezioni emiliano-romagnole si sta spegnendo tra chiacchiere e polemiche inutili. Intanto sono già apparsi all’orizzonte i prossimi appuntamenti elettorali primaverili, che sono tanti.
Interesseranno più di mille comuni, tra cui Venezia, Reggio Calabria, Trento, Bolzano e Arezzo. Oltre a sei regioni: Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche e Puglia.
Ma prima ci saranno le suppletive a Napoli, Roma e Terni. Seguirà, il 29 Marzo il referendum per confermare o meno il taglio dei parlamentari. Le elezioni sono un momento fondamentale in una democrazia. Si sono sempre succedute, a volte anche rapidamente. Nella prima repubblica i governi non arrivavano quasi mai a fine legislatura e si votava spesso. Ma i partiti non erano sempre in campagna elettorale come adesso.
Il circo mediatico si sta già preparando ai nuovi appuntamenti. Temo dovremo subire un’altra pioggia incessante di sondaggi e discorsi da talk show già sentiti mille e una volta.
Ricominceranno a dire, ad esempio, che le regioni attualmente governate dal centrosinistra sono contenibili, che l’esito non è affatto scontato e che si prevede un testa a testa. In particolare in Toscana. I soliti esperti on demand ci spiegheranno cosa potrebbe succedere al governo se vincesse la destra, della quale sono quasi tutti accesi sostenitori.
I loro racconti assomigliano sempre di più ad una serie poliziesca di serie c dove la vittima designata, ignara del destino che la aspetta, è sempre sul punto di fare una brutta fine.
Come è successo nelle puntate precedenti.
Nell’ultimo episodio andato in onda, invece, qualcuno l’ha avvertita del pericolo ed è riuscita a salvarsi.
Ma noi ci salveremo?