La scena si volge nella sala d’aspetto di un ambulatorio. Un tizio con la barba saluta un medico e poi si siede per aspettare il suo turno. Intanto parla con una signora seduta vicino a lui e tesse le lodi del medico che ha appena salutato. Dice che è bravissimo e sempre disponibile. La signora gli chiede se lo conosce da molto tempo e lui, candidamente, risponde che è la prima volta che lo vede.
Poi scatta la pubblicità di un sito dove è possibile trovare medici e prenotare facilmente una visita. Quindi vediamo la signora abbracciare un imbarazzato medico. Forse non è così disponibile.
Una simile impostazione susciterebbe perplessità anche se il sito pubblicizzasse idraulici o altri professionisti, ma trattandosi di medici i dubbi sono ancora maggiori. Per quale ignota ragione uno dovrebbe farsi visitare e curare da un medico che non conosce?
Solo perché lo ha visto in tv, come certi prodotti miracolosi che fanno crescere i capelli anche su un sasso, che eliminano le rughe o correggono l’alluce valgo?
Chiunque abbia un minimo di esperienza di vita e di senso critico sa che, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di prodotti totalmente inefficaci.
Ma questa pubblicità punta in basso. Il fatto stesso che parli di dottori e non di medici ne è un indizio. Nel linguaggio popolare, infatti, l’unico e vero dottore non è un laureato qualunque, ma il medico.
Inoltre lo spot fa leva sulla disponibilità dei dottori che contrasta con le attese necessarie per avere un visita specialistica rivolgendosi al SSN.
Naturalmente la disponibilità si paga, ma una mentalità ancora diffusa considera migliori le prestazioni mediche a pagamento.
Quelle di chi, ad esempio, vi prescriverà uno speciale shampoo antiforfora in cambio di un centinaio di euro o forse più.
Lo stesso che vi avrebbe prescritto gratis il medico di famiglia o un farmacista.
Ma se lo prescrive lo specialista ha un effetto in più: quello placebo.