Aiuto, siamo diventati leghisti

“E’ vero siamo diventati leghisti. L’ennesimo sondaggio ci inchioda alle nostre responsabilità. Dove abitano meno di 60.000 anime la lega rompe gli argini e dilaga.

Mentre nelle città più affollate stenta ad affermarsi. Così tutti a buttare la croce addosso a noi di periferia. Non capiscono che non siano propriamente leghisti. Vale a dire che non andiamo in giro in camicia verde e neppure ci sogniamo di andare in pellegrinaggio a Pontida, o di adorare il dio Po. Semplicemente votiamo per la lega, ma abbiamo i nostri buoni motivi per farlo.

Le nostre condizioni di vita e di lavoro sono peggiorate negli ultimi anni. Ci sono laureati a pieni voti che stentano a trovare lavoro e se hanno la fortuna di trovarlo sono costretti ad accettare contratti atipici e stipendi da operaio. Mentre chi non ha avuto l’opportunità di studiare si ritrova in ambienti di lavoro dove i diritti sindacali sopravvivono solo nei ricordo dei più anziani.

Ci sono posti di lavoro dove le pause sono solo un paio al giorno e di otto minuti ciascuna. A chi lavora per le agenzie di lavoro interinale o per la tante finte coop del nord va ancora peggio.

Gli anziani, che ormai sono tanti, sperimentano ogni giorno come anche la salute sia diventata un lusso. Infatti a volte le attese per un esame anche di routine sono lunghe. Così sono costretti a rivolgersi alle strutture private, regolarmente convenzionate con l’ausl, e pagare prezzi salati.

Questo succede anche nelle ultime regioni governate dalla sinistra dove si preferisce mettere l’accento sui numeri dell’economia che, magari, sono in momentanea crescita. Ma il prezzo che dobbiamo pagare noi per pochi punti percentuali è molto, troppo alto e non vogliamo più pagarlo.

Quindi ,visto che la sinistra si preoccupa da anni soprattutto delle imprese noi, dapprima abbiamo cercato di manifestare il nostro disagio disertando le urne e poi votando cinque stelle e per la lega. Volevamo far capire alla sinistra che doveva tornare ad occuparsi dei problemi veri, della vita reale e non quella virtuale del pil o dello spread.”

Questo è il riassunto dei discorsi che ho sentito tra amici, conoscenti e colleghi di lavoro. Posso solo aggiungere che quelli del PD insistono sui dati economici. Come fanno i cosiddetti spin doctor di Bonacini che, poi sono gli stessi che hanno così ben consigliato Renzi.

Come si dice, errare è umano ma perseverare è da stupidi.

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