“Facevamo manifestazioni antifasciste quando i fascisti erano rappresentati solo dai nostalgici del MSI. Manifestavamo contro la guerra in Vietnam e i regimi autoritari in lontani angoli del mondo.
Mentre adesso che in Italia c’è un fascismo diffuso e aggressivo che sta crescendo, grazie anche al tacito appoggio di alcune forze politiche, ci limitiamo a indignazioni virtuali e occasionali.
Intanto Liliana Segre riceve continue minacce, a Roma si bruciano librerie e negli stadi si sentono sempre più spesso cori razzisti.
Episodi che, una volta, avrebbero provocato tante manifestazioni di solidarietà e di antifascismo.
Invece adesso, ci limitiamo agli editoriali di condanna di pochi giornali, alle dichiarazioni di circostanza di alcuni politici e a qualche indignato post su facebook o twitter.
Quindi, dopo un paio di giorni, non se ne parla più.
Siamo diventati tutti indifferenti o, peggio, complici? “
Queste parole le ho sentite dire da un vecchio militante di sinistra nostro vicino di casa. Non sono riuscito a trovare una risposta convincente alla sua domanda.
Ci siamo lasciati erodere lentamente, ma implacabilmente e poi sempre più velocemente tutta una serie di valori che ci consentivano di girare a testa alta e ora a nasconderci; ad esempio agli inizi degli anni novanta una manifestazione a Roma organizzata dalla CGIL di Cofferati contro le proposte di Berlusconoi di eliminare l’art.18, si parlava di 3.000.000 di manifestanti, arrivato Renzi al governo: uno dei primissimi provvedimenti è stato il “Jobs Act” (perché in inglese poi?) e precarietà per tutti, ma nemmeno una manifestazione; altra stortura brutale: Tutta una serie di immonde leggi elettorali una peggiore dell’altra che hanno come obiettivo comune di conservare “la casta al potere”, ovvero solo candidati allineati coi padroni dei partiti e da loro scelti e senza nessun legame col territorio e vogliamo continuare………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….(ogni puntino un argomento e solo i più importanti), così siamo diventati indifferenti e anche complici, perché l’astensionismo è una montagna d’oro per la casta!
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PS: RETTIFICA
la manifestazione della CGIL era del 2001 non degli anni 90. mi scuso
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