Qui in provincia da sempre arrivano solo gli echi degli avvenimenti politici. Di solito, se a Roma tira un vento forte qui arriva una leggera brezza. Tuttavia durante il cosiddetto governo giallo-verde il vento tirava forte anche qui. Le discussioni sull’operato del governo suscitavano accese discussioni, a volte anche violente. A dividere era soprattutto l’operato dell’ex ministro dell’interno. C’era chi lo avrebbe voluto santo subito per aver varato quota cento e chi, invece, lo avrebbe visto bene dietro le sbarre.
Da quando sì è insediato il nuovo governo, invece, le discussioni sono più pacate e le risse hanno lasciato il posto alla curiosità. Soprattutto quella di sapere cosa il governo farà in concreto per i cittadini elettori. Nell’attesa, anche gli avvenimenti considerati più importanti dai media non suscitano grande interesse. Ad esempio i due eventi clou dello scorso fine settimana ci hanno lasciati quasi indifferenti.
Sulla Leopolda, tra quei pochi che ne hanno parlato, c’era chi sosteneva che Renzi avrebbe potuto iscriversi direttamente a Forza Italia e chi, invece, pensava che se riuscisse a sottrarre voti al centro destra sarebbe un fatto positivo.Tutto qui.
Per quanto riguarda, invece, la manifestazione di Roma la sintesi migliore l’ho sentita fare da un sindacalista CGIL di lungo corso. “Guardando le immagini, ascoltando i servizi dei vari tg e leggendo i giornali, ho notato che quasi tutti,, oltre al resoconto dei discorsi dei politici, hanno messo in risalto l’affollamento della piazza e la bandiera della lega tempestata di cristalli swaroski. Mi sono subito ricordato le tante volte, negli ultimi venti anni, in cui noi di sinistra siamo andati in quella piazza.
Molto spesso le cronache di giornali e tv dicevano che la manifestazione era affollata, pacifica e colorata. Vale a dire del tutto innocua, quindi inutile. Questa volta non mi sembra sia andata diversamente.”