Domenica scorsa io e mia moglie siamo andati a trovare una sua lontana parente ottantenne. Il grado di parentela non l’ho mai capito. Pare sia una cugina di mia suocera.
Ma non ne sono sicuro perché con le parentele mi perdo subito, come quando ho letto per la prima volta “I fratelli Karamazov”.
Comunque, la signora ci ha offerto il caffè e intanto ci ha aggiornato sulle sue condizioni di salute, che sono buone. Poi abbiamo parlato del tempo e degli abitanti del suo paese di origine che è anche quello di mia suocera, e di altri argomenti.
Poi ci ha parlato dei suoi nipoti e dei pericoli ai quali vanno incontro i giovani. A volte frequentano cattive compagnie e finiscono per andare a quelle feste piene di gente che balla per ore e ore e si droga. Poi magari, tornando a casa, provocano incidenti mortali.
Ma i suoi nipoti sono bravi ragazzi e, per fortuna, non fanno queste cose. Sono anche volenterosi, ma riescono a lavorare solo saltuariamente. La colpa, secondo lei, è degli stranieri che arrivano tutti i giorni in Italia che, se non fanno del male, rubano il lavoro ai nostri giovani.
Invece certi politici si preoccupano più di quelli che arrivano in Italia che degli italiani.
Volevo tentare una replica, ma poi ho visto che la televisione era sintonizzata su Rete 4, come l’ultima volta che siamo andati da lei. Allora ho capito che era inutile discutere. Come potevo competere con i grandi contenuti Mediaset?
Ieri sera durante una cena per il compleanno di un amico c’era un lungo tavolo di parenti ed amici. Dopo i vari brindisi di auguri si è scatenata una discussione sulla neo segretaria del PD, Elly Schlein.
Qualcuno diceva che è una radical chic troppo lontana dalla gente comune. Qualcun altro sosteneva che, comunque, è quanto di più lontano possa esistere dagli schemi antiquati della destra e anche da certi esponenti del PD. Infatti dice cose di sinistra che da anni nessuno nel partito diceva e, probabilmente, nemmeno pensava.
Un sostenitore di Bonaccini sosteneva che è troppo di sinistra e che difficilmente riuscirà a mettere in pratica le sue idee. Inoltre gli elettori potrebbero non capire un cambio di direzione così brusco. Allora qualcuno gli ha fatto notare che in tre giorni ci sono state circa 7500 nuove iscrizioni al partito, segno di un apprezzamento notevole. Ma lui, stizzito, ha ribattuto che potrebbe trattarsi solo di un fuoco di paglia.
Intanto, tra una portata e l’altra, saliva il tasso alcolico. Ad un certo punto, mentre eravamo ormai arrivati al dolce e allo spumante, si è alzato in piedi il nostro politologo dilettante, che scrive su un piccolo giornale online. Ha alzato il calice ancora una volta per gli auguri al festeggiato e poi ha annunciato che stava per fare un previsione importante, anzi una profezia.
Allora tutti i convitati incuriositi hanno smesso di parlare tra di loro e, nel silenzio che ne è seguito, lui ha iniziato il suo discorso con tono solenne, nonostante la voce un po’ impastata:”Credo di sapere cosa succederà nei prossimi mesi. Questo governo pieno di personaggi incapaci ed impresentabili non reggerà a lungo.
La tragedia di Crotone ha segnato una svolta e gettato un’ombra scura, una stigma, sul governo e sulla Meloni. Aggravata da l fatto che i 79 naufraghi superstiti sono stati sistemati in due capannoni con brande senza materassi ed un solo bagno. Tutto questo ha fatto indignare persino il prudente Mattarella che non l’ha nascosto.
Questo governo è troppo di destra e, se continua così, potrebbe anche non arrivare all’anno prossimo quando, in primavera, ci saranno le elezioni europee.
A vincerle, se dimostrerà di essere davvero di sinistra, sarà la Schlein che potrebbe anche sfiorare o addirittura superare il 35%. Questo darà il colpo di grazia al governo Meloni, se sarà ancora in carica.
I voti di sinistra ci sono ancora, il PCI era arrivato a oltre 12 milioni di voti, ma bisogna andarli a prendere dove sono. Ad esempio nelle periferie e non nelle ZTL.. Cosa che il PD non ha mai cercato di fare. Infatti con Letta si è fermato a 5 milioni di voti. Una bella differenza!
Poco tempo dopo le europee, probabilmente, ci saranno le elezioni politiche che potrebbe vincerà ancora il PD. Ma questa è un’altra storia. Per adesso non riesco a vedere così lontano.”
A questo punto dopo, un attimo di silenzio, qualcuno ha fischiato, altri sono rimasti in silenzio, mentre la maggior parte ha applaudito.
Il mio vicino di sedia ha commentato.” Sarà vero, come dicevano gli antichi, che “in vino veritas? ”
Ormai abbiamo capito qual è il modus operandi della Meloni.
Da quando è al governo non va più in giro ad urlare che lei è una donna, una mamma e una cristiana. Non fa come Salvini che, tutti i giorni lanciava secchiate di odio soprattutto contro i migranti e si vantava dei provvedimenti presi contro di loro.
Lei ha uno stile diverso. Preferisce stare dietro le quinte. Il lavoro sporco lo lascia ai suoi ministri che spesso seguono la strada indicata dall’ex capitano andando anche oltre. Non è nemmeno andata a Crotone a rendere omaggio alle vittime del tragico naufragio come ha fatto Mattarella.
Intanto l’opposizione, per questa sua posizione defilata, fino a qualche giorno fa sembrava non accorgersi di quello che stava succedendo. Anzi, Letta e Bonaccini sono arrivati a dire che la Meloni è brava e bisogna lasciarla lavorare.
Con il cambio di segretario e la terribile strage di Crotone qualche reazione c’è stata. Sono state addirittura chieste le dimissioni di Piantedosi, anche se non ci saranno. Ma era il minimo che si potesse fare.
Mentre i cosiddetti osservatori non sembrano badare molto a tutto ciò che non riguarda l’ambito economico. Questo governo sta seguendo fedelmente l’agenda Draghi, questo è l’importante. Il resto cosa volete che sia.
Che importa se manganellano i giovani di sinistra e lasciano che quelli di destra li pestino. Che importa se vorrebbero una giustizia su misura per ricchi e potenti e se danno la caccia ai cinghiali e ai poveri.
Si tratta semplicemente di provvedimenti cosiddetti identitari che non possono fare a meno di prendere.
Devono pur far vedere che, oltre a fare i compiti, nel tempo libero ci tengono a ribadire che sono di destra-destra, facendo magari qualche favore agli amici e tenendosi buoni i loro elettori.
Da qualche settimana il cielo degli Usa è solcato da oggetti non identificati. I sospetti sono caduti subito sulla Cina che avrebbe lanciato palloni sonda apparentemente innocui per spiare il territorio americano.
Ma le autorità militari non hanno escluso nessuna ipotesi, compresa la provenienza extraterrestre degli oggetti misteriosi. Comunque, per prudenza, qualcuno è stato abbattuto. L’origine di questi ufo, però, non è stata ancora del tutto chiarita. Tranne in un caso.
Secondo la rivista Aviation Week, l’oggetto abbattuto tra il 10 e il 12 febbraio scorso, un pallone di forma cilindrica , non proveniva né dalla Cina né dallo spazio, ma dall’Illinois, da dove era stato lanciato da un gruppo di appassionati che, qualche giorno dopo il lancio, ne avevano perso la tracce.
In seguito è stato avvistato dai radar della aeronautica americana che, ritenendolo pericoloso, lo ha abbattuto con un missile lanciato da un aereo da caccia. Un missile di quel tipo pare costi circa 400.000 dollari mentre un pallone può costare dai 12 ai 180 dollari. Quando si tratta di sparare gli americani non badano a spese.
Ron Meadows, fondatore di Scientific Balloon Solutions, un’azienda della Silicon Valley che produce palloni per hobbisti e scienziati, ha detto: “Ho provato a contattare i nostri militari e l’Fbi per informarli su cosa siano probabilmente molti di questi oggetti. Non mi sembrano molto intelligenti se li abbattono”.
Ieri un conoscente, che fa lo psicologo, mi ha invitato a prendere un aperitivo.
Ho accettato volentieri perché di solito mi parla del suo lavoro che mi ha sempre affascinato. Infatti, a suo tempo, avevo preso in considerazione l’idea di studiare psicologia.
Anche ieri, come fa spesso, ha fatto il punto della situazione psicologica dei nostri concittadini dal suo osservatorio privilegiato. Ha detto che con la pandemia ha visto aumentare parecchio il numero di persone che si rivolgono a lui che è specializzato in problemi di coppia.
“Molti presentano sintomi che si potrebbero definire post traumatici come ansia e comportamenti compulsivi. Ma, in generale, la pandemia ha esasperato comportamenti preesistenti.
Ad esempio se uno era geloso prima lo è diventato ancora di più. Per questo molte coppie che già erano instabili ,con il covid sono saltate.
Inoltre chi era infedele prima, dopo lo stop della pandemia ha ricominciato a cercare nuove avventure anche più di prima. Tra i miei pazienti sono soprattutto gli uomini ad assumere questi comportamenti, mettendo in crisi le loro partner, mogli o compagne che siano.
Cosa che, a volte, può causare anche nei mariti o compagni qualche disagio perché anche i più farfalloni ci tengono ad avere comunque un punto di riferimento fisso. Se questo salta, o rischia di saltare, vanno in crisi e magari finiscono per andare anche loro dallo psicologo.
Qualche settimana fa ho scoperto, per puro caso, che venivano da me, ad insaputa l’uno dell’altra, marito e moglie. Lui sosteneva che lei non aveva mai capito la sua indole. Il suo bisogno di evadere dalla routine quotidiana, Tanto più che lei non era più disponibile come una volta. Ma comunque, alla fine, tornava sempre da lei. Si trattava sempre di avventure temporanee ed occasionali. Niente di serio. Non aveva mai pensato di lasciarla.
Dopo tutto ha detto, citando Feydeau, il vero tradito è l’amante se poi il marito o la moglie tornano a casa.
Mentre la moglie era caduta in depressione. Sosteneva di non aver mai avuto né desiderato altri uomini e si sentiva profondamente tradita.”
A questo punto non ho potuto fare a meno di chiedergli come avesse gestito questa insolita situazione.
“A lui ho semplicemente raccomandato di avere più attenzione per sua moglie, perché la sua tendenza a cercare avventure mi è sembrata irreversibile.
A lei, invece, dopo l’ennesima seduta piena di lamenti, ho consigliato semplicemente di trovarsi un amante. A volte è un ottimo antidepressivo.”
Il consiglio non mi è sembrato molto professionale, ma l’ho trovato divertente.
Adesso sappiamo che c’è una cosa peggiore del Covid, della crisi economica cronica, della guerra e del Festival di Sanremo. Qualcosa che non fa dormire sonni tranquilli a tanti italiani: la giustizia.
C’è chi, quando vede i carabinieri, la polizia o la guardia di finanza prova brividi di paura. Vive nel terrore di ricevere un avviso di garanzia e, quando gli arriva una raccomandata chiusa in una busta verde, rischia l’infarto. Anche se poi scopre che è solo una multa.
Insomma una vita d’inferno caratterizzata dall’ansia e dall’incertezza.
Pensate che si tratti di poveri, diseredati, o emarginati che già hanno mille problemi? Niente affatto.
Secondo Nordio, il ministro della giustizia, sono i più ricchi e potenti ad avere un sacro terrore dei magistrati che minacciano continuamente di chiuderli in cella. Sanno che i loro avvocati, anche se molto bravi, nulla possono contro arcigni inquirenti che non vedono l’ora di arrestarli. Infatti le prigioni sono piene di persone per bene che hanno il solo torto di essere benestanti.
Come il povero Berlusconi vittima delle toghe rosse conuniste e invidiose che lo hanno perseguitato per anni e che adesso è stato finalmente assolto dall’ennesima infamante accusa. Ma si tratta, evidentemente, di un caso unico e irripetibile.
Probabilmente più di quello di un uomo portato in cella per aver rubato 17 anni fa, 5 euro che gli sarebbero serviti per comprarsi un panino e che erano stati subito recuperati. Era, e pare sia ancora, un senza tetto. Dovrà rimanere in cella per due mesi.
Ma è senza dubbio un’eccezione, quella che conferma la regola.
Da martedì sera fino a sabato, la guerra, la crisi, la caccia agli anarchici, Matteo Messina Denaro e il suo paese, i cui abitanti saranno presto tutti arrestati perché suoi concittadini, e le imprese del governo de noantri, passano in secondo piano. All’ultimo momento è arrivato il terremoto in Turchia e dintorni a guastare la festa, ma non importa. Lo spettacolo del festival di Sanremo deve comunque andare avanti.
Quest’anno è Iniziato in modo insolito, quasi istituzionale con Mattarella e quasi di sinistra con l’elogio della Costituzione di Benigni che ha detto una cosa inaudita di questi tempi, che la nostra Costituzione è antifascista.
Naturalmente quelli che sostengono che il Duce ha fatto anche cose buone non hanno gradito, e hanno accusato il PD di aver trasformato il teatro Ariston nel loro salotto. La definizione è di Sgarbi che ha abbaiato alla luna come sa fare lui.
Qualcuno, scherzando, ma non troppo, deve aver pensato che dietro le quinte ci fosse davvero lo stato maggiore del PD e sul palco il futuro segretario. Nientemeno che Antonio Carrisi in arte Al Bano, portatore di felicità.
Vista e sentita la pioggia di applausi che ha ricevuto potrebbe essere un buona idea. Chissà! Ma, secondo i soliti disfattisti, è stato applaudito da un pubblico di anziani nostalgici della canzone melodica che non apprezzano questi nuovi cantanti con poca voce e poche idee che presentano canzoni con parole e musica riciclate come la plastica.
Gli stessi che hanno stigmatizzato l’esibizione dii Blanco che, invece di contribuire anche lui al riciclo della plastica sfasciando la chitarra o qualche atro strumento, se l’é presa con i fiori, quelli che una volta i giovani, avrebbe voluto mettere nei cannoni.
Mentre adesso i cannoni e altre armi le mandiamo in Ucraina, ma per una buona causa, per carità. Come ripete spesso mio zio, non ci sono più i giovani di una volta.
Inoltre, sempre i disfattisti, sostengono che Blanco con questo gesto inconsulto ha involontariamente confermato i sospetti del governo sui giovani che considera pericolosi teppisti e potenzialmente eversivi, quindi da tenere sotto stretto controllo. Ma non importa. Questa settimana tutto fa spettacolo.
Qualche giorno fa ho incontrato un amico che non vedevo da tempo perché si era trasferito in un’altra città. Abbiamo preso un caffè e, dopo aver parlato delle nostre situazioni familiari e delle amicizie che abbiamo in comune, mi ha raccontato le sue ultime vicende lavorative.
“ Lavoravo da parecchi anni nell’ufficio marketing di un’affermata azienda locale. Il lavoro procedeva bene nonostante l’impegno e, a volte, lo stress che comportava. Poi, qualche anno fa, l’azienda era stata acquistata da un fondo finanziario americano. In seguito l’organigramma aziendale aveva subito varie modifiche. Qualcuno era stato licenziato e qualcun altro pensionato in anticipo. Tra cui il vecchio direttore dell’ufficio marketing.
Al suo posto era stato messo un uomo di fiducia dei nuovi padroni. E’stato subito chiaro che né a lui né a loro interessava molto aumentare il fatturato, ma gli bastava l’ordinaria amministrazione. Comunque avevo continuato a lavorare come sempre cercando muovi clienti e procurando commesse, ma il nuovo direttore non sembrava apprezzare i risultati e, a volte, ostacolava anche il mio lavoro mandando all’aria contratti a cui mancava solo la firma.
Dopo un anno, stanco della situazione, mi ero licenziato ed avevo cominciato a collaborare con un’azienda straniera dello stesso settore. Lo stipendio era buono e il lavoro non troppo impegnativo. Tutto sembrava andare bene, finché un mese fa ho saputo che il gruppo finanziario che aveva rilevato la vecchia ditta, aveva acquisito anche quella per cui stavo lavorando. In seguito mi è stato comunicato che tra pochi mesi l’azienda smetterà la produzione di macchinari e produrrà solo pezzi di ricambio. Quindi l’ufficio marketing, una volta concluse le ultime consegne, sarà chiuso.
Così adesso a 53 anni mi ritrovo disoccupato. Certo non finirò sul lastrico perché mi daranno una buona liquidazione ed avrò tutto il tempo di cercare un altro lavoro, ma gli operai e gli impiegati saranno messi in cassa integrazione come sta succedendo a quelli della mia vecchia ditta. In seguito, probabilmente, entrambe le ditte saranno vendute e di esse resterà solo li ricordo.
Così si perdono posti di lavoro ed imprese piccole e medie che una volta erano piccole eccellenze che davano lavoro ed un notevole contributo all’economia locale e nazionale.
Nel novanta per cento dei casi va a finire così. Nel totale disinteresse della politica, nazionale ed Europea che non si sogna nemmeno di abrogare la legge che permette ai fondi finanziari di impadronirsi di un’impresa. Se ci fosse ancora una sinistra questo dovrebbe essere uno dei punti fondamentali del suo programma. Ma la sinistra è sparita da tempo.”
Uno dei tanti interrogativi che aspettano una risposta in questo nuovo anno riguarda il futuro segretario di quello che è rimasto del PD. Tra i candidati alla scomoda poltrona soprattutto due hanno attirato l’interesse dei media: Stefano Bonaccini ed Elly Schlein.
I giornali di destra che elogiavano Letta, come colui che aveva rimesso in carreggiata il partito, sembrano preferire Bonaccini forse con la speranza che prosegua sulla via tracciata dal segretario terminale, quella che porta alla sconfitta. Non vogliono che il PD si sciolga, ma che rimanga com’é, un coacervo di correnti litigiose e inconcludenti.
Bonaccini, secondo loro, potrebbe essere l’uomo giusto. Dopo tutto anche se viene dal PCI, si era convertito al renzismo, da cui non ha mai preso le distanze. Fosse ancora del tutto o in parte renziano, come dimostra la sua costante attenzione per le imprese, la scelta della PIcerno come vice e l’accordo con Nardella, per loro andrebbe benissimo, perché, in questo caso, potrebbe presto diventare il curatore fallimentare del partito accompagnandolo in una lenta agonia. Dunque un avversario ideale.
Ben diverso è il loro atteggiamento nei confronti di Elly Schlein. La considerano una pericolosa sovversiva, una comunista che vuole cambiare lo status quo nel quale loro sguazzano da anni. Dal loro punto di vista è un giudizio del tutto normale quasi ovvio. Ma non sono i soli a pensarla così.
Infatti anche da sinistra piovono critiche. Alcune vengono dall’interno del partito. Altre, invece, sono uscite soprattutto dalla bocca di esponenti della sinistra salottiera che vede la Schlein come la rappresentante di una sinistra radicale post comunista morta e sepolta da anni. La sua intenzione di sciogliere le correnti? Semplicemente patetica. Il fatto che è una donna e una faccia giovane e nuova? Ininfluente. Insomma, una stroncatura in piena regola.
Magari questi preferirebbero Cuperlo che è uno di loro, anche se qualcuno, ricordando i suoi tentennamenti ai tempi del governo Renzi, pensa che sarebbe più adatto a fare il segretario del PDI, il partito degli indecisi.
Un amico, militante del Pd nonostante tutto, come lui stesso si definisce, sostiene che Bonaccini rappresenta la discontinuità pur nella continuità. O viceversa. A me è sembrata una definizione simile alle leggendarie convergenze parallele, ma non ho ribattuto.
Mentre ritrovarsi la Schlein come segretario, sempre secondo lui, sarebbe un salto nel vuoto, nell’ignoto e impervio territorio della sinistra. Per spiegarmi meglio il concetto ha detto: “L’ho sentita dire che bisogna superare il neoliberismo perché ha causato disuguaglianze e crisi economiche, ma non propone un’alternativa. Sostiene anche che bisogna accelerare la transizione verso fonte di energia rinnovabili trascurando l’alto costo economico che questo comporterebbe, soprattutto a carico delle imprese. Inoltre, nonostante vada in giro a dire che in caso di vittoria chiederebbe a tutti di dare una mano, ha dichiarato più volte che Renzi è uno stronzo. Non ha detto proprio così, ma il senso delle sue parole era questo.”
Se questa fosse solo l’opinione di un militante periferico conterebbe poco, ma, a quanto pare, è anche quella di tanti dirigenti del partito che hanno già scelto Bomaccini come segretario anche perché è considerato il probabile vincitore delle primarie. Quindi è meglio affrettarsi a salire sul suo carro.
Intanto i due candidati a chi gli chiede che differenze ci siano tra di loro, non rispondono e si manifestano stima reciproca. Eppure, almeno in teoria, rappresentano le due facce di un partito diviso tra chi ha ormai accettato lo status quo neoliberista e chi vorrebbe cambiarlo.
Per questo è nato il sospetto che alla fine vogliano continuare a far convivere le due anime del partito con lui segretario e lei vice, come hanno fatto in ER fino a poco tempo fa. Forse pensano che, in questo modo, si eviterebbero ulteriori scissioni, ma c’è il rischio che il partito rimanga com’è, indeciso su tutto e inoffensivo.
Chissà cosa ne pensano i potenziali elettori, soprattutto quelli che dai tempi di D’Alema aspettano ancora un segretario che dica qualcosa di sinistra.
Prima di Natale mia moglie mi aveva incaricato di consegnare un regalo ad una sua amica, che conosco anch’io da tempo.
Fa la commercialista ed è single. E’ magra di altezza media ed ha gli occhi scuri e i capelli lunghi e ricci di un colore indefinibile, una via di mezzo tra il rosso e il castano. Ha il naso leggermente aquilino e un modo di fare solitamente dolce.
Parla con un tono di voce basso, molto rassicurante, morbido come il velluto. Mia moglie sostiene che dovrebbe vestirsi meglio. Secondo lei si limita a coprirsi indossando maglioni e pantaloni sempre troppo larghi.
Sono andato nel suo studio, le ho consegnato il pacco e fatto gli auguri di rito.
Mentre stavo per andare via mi ha detto di fare gli auguri a mia moglie ed io le ho risposto che, magari, avrebbe potuto farglieli di persona perché, prima della Befana, probabilmente, ci sarebbe stata l’occasione per vederci tutti insieme.
Stavo già andando verso l’uscita, quando ho sentito la sua voce non più vellutata, ma decisamente aggressiva, che diceva:” Cosa vorresti dire, che assomiglio alla Befana?’
Colto di sorpresa da quella inattesa reazione, ho giurato e spergiurato che non lo pensavo nemmeno lontanamente e mi sono scusato per la mia incauta affermazione. Allora lei ha fatto un mezzo sorriso e mi ha salutato.
Una volta uscito, ho pensato che, forse, era lei ad avere il sospetto di assomigliare alla simpatica vecchietta. Oppure qualcuno in passato aveva avuto la cattiva di fare questo antipatico accostamento, scherzando, ma non troppo. Chissà s è ancora vivo. Quindi, senza volere, avevo toccato un tasto dolente.
Comunque sia in futuro non nominerò più la Befana invano, ma solo l’Epifania che ha tutto un altro significato.